Concordanze nella Divina Commedia di Dante (beta)
Testo dei Canti
Ricerca parole
Contaparole
Ricerca: al - 650 casi - not case sensitive - parola intera
1. Inferno • Canto I
[-4]
version by Al Haines.
[13]
Ma poi ch’i’ fui al piè d’un colle giunto,
[31]
Ed ecco, quasi al cominciar de l’erta,
[34]
e non mi si partia dinanzi al volto,
2. Inferno • Canto II
[65]
ch’io mi sia tardi al soccorso levata,
[68]
e con ciò c’ha mestieri al suo campare,
[73]
Quando sarò dinanzi al segnor mio,
[101]
si mosse, e venne al loco dov’ i’ era,
[109]
Al mondo non fur mai persone ratte
[131]
e tanto buono ardire al cor mi corse,
[137]
sì al venir con le parole tue,
3. Inferno • Canto III
[11]
vid’ ïo scritte al sommo d’una porta;
[16]
Noi siam venuti al loco ov’ i’ t’ho detto
[24]
per ch’io al cominciar ne lagrimai.
[81]
infino al fiume del parlar mi trassi.
[98]
al nocchier de la livida palude,
4. Inferno • Canto IV
[18]
che suoli al mio dubbiare esser conforto?».
[37]
e s’e’ furon dinanzi al cristianesmo,
[43]
Gran duol mi prese al cor quando lo ’ntesi,
[106]
Venimmo al piè d’un nobile castello,
[147]
che molte volte al fatto il dir vien meno.
5. Inferno • Canto V
[14]
vanno a vicenda ciascuna al giudizio,
[16]
«O tu che vieni al doloroso ospizio»,
[39]
che la ragion sommettono al talento.
[62]
e ruppe fede al cener di Sicheo;
[66]
che con amore al fine combatteo.
[75]
e paion sì al vento esser leggeri».
[83]
con l’ali alzate e ferme al dolce nido
[100]
Amor, ch’al cor gentil ratto s’apprende,
[114]
menò costoro al doloroso passo!».
[118]
Ma dimmi: al tempo d’i dolci sospiri,
6. Inferno • Canto VI
[1]
Al tornar de la mente, che si chiuse
[7]
Io sono al terzo cerchio, de la piova
[65]
verranno al sangue, e la parte selvaggia
[76]
Qui puose fine al lagrimabil suono.
[86]
diverse colpe giù li grava al fondo:
[114]
venimmo al punto dove si digrada:
7. Inferno • Canto VII
[10]
Non è sanza cagion l’andare al cupo:
[47]
piloso al capo, e papi e cardinali,
[108]
al piè de le maligne piagge grige.
[119]
e fanno pullular quest’ acqua al summo,
[130]
Venimmo al piè d’una torre al da sezzo.
8. Inferno • Canto VIII
[2]
che noi fossimo al piè de l’alta torre,
[7]
E io mi volsi al mar di tutto ’l senno;
[40]
Allor distese al legno ambo le mani;
[46]
Quei fu al mondo persona orgogliosa;
[116]
nel petto al mio segnor, che fuor rimase
9. Inferno • Canto IX
[51]
ch’i’ mi strinsi al poeta per sospetto.
[80]
fuggir così dinanzi ad un ch’al passo
[86]
e volsimi al maestro; e quei fé segno
10. Inferno • Canto X
[18]
e al disio ancor che tu mi taci».
[30]
temendo, un poco più al duca mio.
[40]
Com’ io al piè de la sua tomba fui,
[53]
un’ombra, lungo questa, infino al mento:
[76]
e sé continüando al primo detto,
[126]
E io li sodisfeci al suo dimando.
[130]
«quando sarai dinanzi al dolce raggio
11. Inferno • Canto XI
[12]
al tristo fiato; e poi no i fia riguardo».
[31]
A Dio, a sé, al prossimo si pòne
12. Inferno • Canto XII
[8]
al piano è sì la roccia discoscesa,
[26]
e quello accorto gridò: «Corri al varco;
[70]
E quel di mezzo, ch’al petto si mira,
[73]
Dintorno al fosso vanno a mille a mille,
[83]
E ’l mio buon duca, che già li er’ al petto,
[103]
Io vidi gente sotto infino al ciglio;
[113]
Allor mi volsi al poeta, e quei disse:
13. Inferno • Canto XIII
[21]
cose che torrien fede al mio sermone».
[62]
fede portai al glorïoso offizio,
[75]
al mio segnor, che fu d’onor sì degno.
[102]
fanno dolore, e al dolor fenestra.
[108]
ciascuno al prun de l’ombra sua molesta».
[109]
Noi eravamo ancora al tronco attesi,
[131]
e menommi al cespuglio che piangea
[142]
raccoglietele al piè del tristo cesto.
14. Inferno • Canto XIV
[4]
Indi venimmo al fine ove si parte
[26]
e quella men che giacëa al tormento,
[27]
ma più al duolo avea la lingua sciolta.
[66]
sarebbe al tuo furor dolor compito».
[72]
sono al suo petto assai debiti fregi.
[75]
ma sempre al bosco tien li piedi stretti».
[126]
pur a sinistra, giù calando al fondo,
[129]
non de’ addur maraviglia al tuo volto».
15. Inferno • Canto XV
[28]
la conoscenza süa al mio ’ntelletto;
[66]
si disconvien fruttare al dolce fico.
[108]
d’un peccato medesmo al mondo lerci.
16. Inferno • Canto XVI
[63]
ma ’nfino al centro pria convien ch’i’ tomi».
[78]
guardar l’un l’altro com’ al ver si guata.
[90]
per ch’al maestro parve di partirsi.
[116]
dicea fra me medesmo, ‘al novo cenno
[123]
tosto convien ch’al tuo viso si scovra».
17. Inferno • Canto XVII
[6]
vicino al fin d’i passeggiati marmi.
[36]
gente seder propinqua al loco scemo.
[48]
quando a’ vapori, e quando al caldo suolo:
[102]
e poi ch’al tutto si sentì a gioco,
[117]
se non che al viso e di sotto mi venta.
[129]
fa dire al falconiere «Omè, tu cali!»,
[133]
così ne puose al fondo Gerïone
[134]
al piè al piè de la stagliata rocca,
18. Inferno • Canto XVIII
[18]
infino al pozzo che i tronca e raccogli.
[110]
loco a veder sanza montare al dosso
[134]
al drudo suo quando disse “Ho io grazie
19. Inferno • Canto XIX
[24]
infino al grosso, e l’altro dentro stava.
[44]
non mi dipuose, sì mi giunse al rotto
[73]
Di sotto al capo mio son li altri tratti
[96]
al loco che perdé l’anima ria.
[111]
fin che virtute al suo marito piacque.
[121]
I’ credo ben ch’al mio duca piacesse,
[125]
e poi che tutto su mi s’ebbe al petto,
[129]
che dal quarto al quinto argine è tragetto.
20. Inferno • Canto XX
[2]
e dar matera al ventesimo canto
[8]
venir, tacendo e lagrimando, al passo
[30]
che al giudicio divin passion comporta?
[46]
Aronta è quel ch’al ventre li s’atterga,
[119]
ch’avere inteso al cuoio e a lo spago
21. Inferno • Canto XXI
[68]
ch’escono i cani a dosso al poverello
[70]
usciron quei di sotto al ponticello,
[108]
tutto spezzato al fondo l’arco sesto.
22. Inferno • Canto XXII
[61]
E al maestro mio volse la faccia;
[127]
Ma poco i valse: ché l’ali al sospetto
[137]
così volse li artigli al suo compagno,
23. Inferno • Canto XXIII
[38]
come la madre ch’al romore è desta
[52]
A pena fuoro i piè suoi giunti al letto
[69]
con loro insieme, intenti al tristo pianto;
[73]
Per ch’io al duca mio: «Fa che tu trovi
[74]
alcun ch’al fatto o al nome si conosca,
[91]
Poi disser me: «O Tosco, ch’al collegio
[127]
Poscia drizzò al frate cotal voce:
24. Inferno • Canto XXIV
[3]
e già le notti al mezzo dì sen vanno,
[18]
e così tosto al mal giunse lo ’mpiastro;
[19]
ché, come noi venimmo al guasto ponte,
[41]
noi pur venimmo al fine in su la punta
[71]
non poteano ire al fondo per lo scuro;
[90]
né con ciò che di sopra al Mar Rosso èe.
[108]
quando al cinquecentesimo anno appressa;
[127]
E ïo al duca: «Dilli che non mucci,
[142]
apri li orecchi al mio annunzio, e odi.
25. Inferno • Canto XXV
[1]
Al fine de le sue parole il ladro
[5]
perch’ una li s’avvolse allora al collo,
[45]
mi puosi ’l dito su dal mento al naso.
26. Inferno • Canto XXVI
[7]
Ma se presso al mattin del ver si sogna,
[25]
Quante ’l villan ch’al poggio si riposa,
[35]
vide ’l carro d’Elia al dipartire,
[36]
quando i cavalli al cielo erti levorsi,
[77]
dove parve al mio duca tempo e loco,
[117]
di retro al sol, del mondo sanza gente.
[122]
con questa orazion picciola, al cammino,
[125]
de’ remi facemmo ali al folle volo,
27. Inferno • Canto XXVII
[51]
che muta parte da la state al verno.
[59]
al modo suo, l’aguta punta mosse
[62]
a persona che mai tornasse al mondo,
[78]
ch’al fine de la terra il suono uscie.
[125]
otto volte la coda al dosso duro;
28. Inferno • Canto XXVIII
[33]
fesso nel volto dal mento al ciuffetto.
[38]
sì crudelmente, al taglio de la spada
[59]
non rechi la vittoria al Noarese,
[89]
poi farà sì, ch’al vento di Focara
[127]
Quando diritto al piè del ponte fue,
[135]
che diedi al re giovane i ma’ conforti.
29. Inferno • Canto XXIX
[37]
Così parlammo infino al loco primo
[61]
che li animali, infino al picciol vermo,
[75]
dal capo al piè di schianze macolati;
[110]
rispuose l’un, «mi fé mettere al foco;
[121]
E io dissi al poeta: «Or fu già mai
[125]
rispuose al detto mio: «Tra’mene Stricca
30. Inferno • Canto XXX
[8]
la leonessa e ’ leoncini al varco»;
[30]
grattar li fece il ventre al fondo sodo.
[39]
al padre, fuor del dritto amore, amica.
[45]
testando e dando al testamento norma».
[110]
al fuoco, non l’avei tu così presto;
31. Inferno • Canto XXXI
[7]
Noi demmo il dosso al misero vallone
[56]
s’aggiugne al mal volere e a la possa,
[73]
Cércati al collo, e troverai la soga
[83]
vòlti a sinistra; e al trar d’un balestro
[90]
si ravvolgëa infino al giro quinto.
[142]
Ma lievemente al fondo che divora
32. Inferno • Canto XXXII
[2]
come si converrebbe al tristo buco
[25]
Non fece al corso suo sì grosso velo
[74]
al quale ogne gravezza si rauna,
33. Inferno • Canto XXXIII
[8]
che frutti infamia al traditor ch’i’ rodo,
[29]
cacciando il lupo e ’ lupicini al monte
[67]
Poscia che fummo al quarto dì venuti,
[117]
al fondo de la ghiaccia ir mi convegna».
34. Inferno • Canto XXXIV
[9]
al duca mio, ché non lì era altra grotta.
[17]
ch’al mio maestro piacque di mostrarmi
[42]
e sé giugnieno al loco de la cresta:
[80]
e aggrappossi al pel com’ om che sale,
[108]
al pel del vermo reo che ’l mondo fóra.
[111]
al qual si traggon d’ogne parte i pesi.
35. Purgatorio • Canto I
[6]
e di salire al ciel diventa degno.
[15]
del mezzo, puro infino al primo giro,
[36]
de’ quai cadeva al petto doppia lista.
[40]
«Chi siete voi che contro al cieco fiume
[75]
la vesta ch’al gran dì sarà sì chiara.
[98]
d’alcuna nebbia, andar dinanzi al primo
[111]
al duca mio, e li occhi a lui drizzai.
36. Purgatorio • Canto II
[60]
mostratene la via di gire al monte».
[73]
così al viso mio s’affisar quelle
[81]
e tante mi tornai con esse al petto.
[122]
Correte al monte a spogliarvi lo scoglio
37. Purgatorio • Canto III
[3]
rivolti al monte ove ragion ne fruga,
[14]
e diedi ’l viso mio incontr’ al poggio
[26]
lo corpo dentro al quale io facea ombra;
[37]
State contenti, umana gente, al quia;
[57]
e io mirava suso intorno al sasso,
[137]
di Santa Chiesa, ancor ch’al fin si penta,
38. Purgatorio • Canto IV
[38]
pur su al monte dietro a me acquista,
[56]
poscia li alzai al sole, e ammirava
[59]
stupido tutto al carro de la luce,
[89]
che sempre al cominciar di sotto è grave;
[94]
allor sarai al fin d’esto sentiero;
[100]
Al suon di lei ciascun di noi si torse,
[104]
che si stavano a l’ombra dietro al sasso
[132]
per ch’io ’ndugiai al fine i buon sospiri,
39. Purgatorio • Canto V
[7]
Li occhi rivolsi al suon di questo motto,
[26]
per lo mio corpo al trapassar d’i raggi,
[82]
Corsi al palude, e le cannucce e ’l braco
[116]
da Pratomagno al gran giogo coperse
[126]
ne l’Arno, e sciolse al mio petto la croce
[130]
«Deh, quando tu sarai tornato al mondo
[132]
seguitò ’l terzo spirito al secondo,
40. Purgatorio • Canto VI
[69]
e quella non rispuose al suo dimando,
[81]
di fare al cittadin suo quivi festa;
[141]
fecero al viver bene un picciol cenno
41. Purgatorio • Canto VII
[124]
Anche al nasuto vanno mie parole
42. Purgatorio • Canto VIII
[19]
Aguzza qui, lettor, ben li occhi al vero,
[85]
Li occhi miei ghiotti andavan pur al cielo,
[109]
L’ombra che s’era al giudice raccolta
[114]
quant’ è mestiere infino al sommo smalto»,
43. Purgatorio • Canto IX
[2]
già s’imbiancava al balco d’orïente,
[24]
quando fu ratto al sommo consistoro.
[30]
e me rapisse suso infino al foco.
[49]
Tu se’ omai al purgatorio giunto:
[52]
Dianzi, ne l’alba che procede al giorno,
[139]
Io mi rivolsi attento al primo tuono,
[141]
udire in voce mista al dolce suono.
44. Purgatorio • Canto X
[1]
Poi fummo dentro al soglio de la porta
[6]
qual fora stata al fallo degna scusa?
[12]
or quinci, or quindi al lato che si parte».
[15]
rigiunse al letto suo per ricorcarsi,
[23]
al piè de l’alta ripa che pur sale,
[61]
Similemente al fummo de li ’ncensi
[63]
e al sì e al no discordi fensi.
[64]
Lì precedeva al benedetto vaso,
[77]
e una vedovella li era al freno,
[81]
sovr’ essi in vista al vento si movieno.
[110]
pensa la succession; pensa ch’al peggio
[132]
si vede giugner le ginocchia al petto,
45. Purgatorio • Canto XI
[6]
di render grazie al tuo dolce vapore.
[33]
da quei c’hanno al voler buona radice?
[45]
al montar sù, contra sua voglia, è parco».
[108]
al cerchio che più tardi in cielo è torto.
46. Purgatorio • Canto XII
[32]
armati ancora, intorno al padre loro,
[100]
Come a man destra, per salire al monte
47. Purgatorio • Canto XIII
[1]
Noi eravamo al sommo de la scala,
[13]
Poi fisamente al sole li occhi porse;
[42]
prima che giunghi al passo del perdono.
[48]
al color de la pietra non diversi.
[75]
per ch’io mi volsi al mio consiglio saggio.
48. Purgatorio • Canto XIV
[93]
del ben richesto al vero e al trastullo;
[140]
e allor, per ristrignermi al poeta,
49. Purgatorio • Canto XV
[5]
essere al sol del suo corso rimaso;
[54]
non vi sarebbe al petto quella tema;
[111]
ma de li occhi facea sempre al ciel porte,
[136]
ma dimandai per darti forza al piede:
50. Purgatorio • Canto XVI
[4]
non fece al viso mio sì grosso velo
[44]
ma dilmi, e dimmi s’i’ vo bene al varco;
[48]
al quale ha or ciascun disteso l’arco.
[68]
pur suso al cielo, pur come se tutto
51. Purgatorio • Canto XVII
[30]
che fu al dire e al far così intero.
[52]
Ma come al sol che nostra vista grava
[60]
malignamente già si mette al nego.
[66]
e tosto ch’io al primo grado fui,
[81]
poi mi volsi al maestro mio, e dissi:
[100]
ma quando al mal si torce, o con più cura
[126]
che corre al ben con ordine corrotto.
52. Purgatorio • Canto XVIII
[1]
Posto avea fine al suo ragionamento
[67]
Color che ragionando andaro al fondo,
[69]
però moralità lasciaro al mondo.
53. Purgatorio • Canto XIX
[23]
al canto mio; e qual meco s’ausa,
[62]
li occhi rivolgi al logoro che gira
[65]
indi si volge al grido e si protende
[85]
e volsi li occhi a li occhi al segnor mio:
[95]
al sù, mi dì, e se vuo’ ch’io t’impetri
54. Purgatorio • Canto XX
[39]
di quella vita ch’al termine vola».
[62]
al sangue mio non tolse la vergogna,
[69]
ripinse al ciel Tommaso, per ammenda.
[121]
però al ben che ’l dì ci si ragiona,
[126]
tanto quanto al poder n’era permesso,
55. Purgatorio • Canto XXI
[5]
per la ’mpacciata via dietro al mio duca,
[30]
però ch’al nostro modo non adocchia.
[53]
ch’al sommo d’i tre gradi ch’io parlai,
[66]
come fu al peccar, pone al tormento.
[94]
Al mio ardor fuor seme le faville,
[102]
più che non deggio al mio uscir di bando».
[127]
Se cagion altra al mio rider credesti,
[131]
al mio dottor, ma el li disse: «Frate,
56. Purgatorio • Canto XXII
[2]
l’angel che n’avea vòlti al sesto giro,
[22]
come poté trovar dentro al tuo seno
[63]
poscia di retro al pescator le vele?».
[119]
rimase a dietro, e la quinta era al temo,
57. Purgatorio • Canto XXIII
[43]
Mai non l’avrei riconosciuto al viso;
58. Purgatorio • Canto XXIV
[7]
E io, continüando al mio sermone,
[59]
di retro al dittator sen vanno strette,
[89]
e drizzò li occhi al ciel, «che ti fia chiaro
[113]
e noi venimmo al grande arbore adesso,
[124]
e de li Ebrei ch’al ber si mostrar molli,
59. Purgatorio • Canto XXV
[3]
lasciato al Tauro e la notte a lo Scorpio:
[18]
l’arco del dir, che ’nfino al ferro hai tratto».
[23]
si consumò al consumar d’un stizzo,
[25]
e se pensassi come, al vostro guizzo,
[36]
lume ti fiero al come che tu die.
[68]
e sappi che, sì tosto come al feto
[122]
al grande ardore allora udi’ cantando,
[130]
Finitolo, anco gridavano: «Al bosco
[133]
Indi al cantar tornavano; indi donne
60. Purgatorio • Canto XXVI
[23]
al sol, pur come tu non fossi ancora
[48]
e al gridar che più lor si convene;
[104]
tutto m’offersi pronto al suo servigio
[121]
A voce più ch’al ver drizzan li volti,
[128]
che licito ti sia l’andare al chiostro
[135]
come per l’acqua il pesce andando al fondo.
[136]
Io mi fei al mostrato innanzi un poco,
[137]
e dissi ch’al suo nome il mio disire
[146]
que vos guida al som de l’escalina,
61. Purgatorio • Canto XXVII
[12]
e al cantar di là non siate sorde»,
[30]
con le tue mani al lembo d’i tuoi panni.
[37]
Come al nome di Tisbe aperse il ciglio
[41]
mi volsi al savio duca, udendo il nome
[45]
come al fanciul si fa ch’è vinto al pome.
[46]
Poi dentro al foco innanzi mi si mise,
[123]
al volo mi sentia crescer le penne.
62. Purgatorio • Canto XXVIII
[99]
che quanto posson dietro al calor vanno,
63. Purgatorio • Canto XXIX
[56]
al buon Virgilio, ed esso mi rispuose
[108]
ch’al collo d’un grifon tirato venne.
[123]
ch’a pena fora dentro al foco nota;
[131]
in porpore vestite, dietro al modo
[147]
dintorno al capo non facëan brolo,
64. Purgatorio • Canto XXX
[9]
al carro volse sé come a sua pace;
[13]
Quali i beati al novissimo bando
[62]
quando mi volsi al suon del nome mio,
[74]
Come degnasti d’accedere al monte?
[79]
Così la madre al figlio par superba,
[97]
lo gel che m’era intorno al cor ristretto,
65. Purgatorio • Canto XXXI
[15]
al quale intender fuor mestier le viste.
[71]
robusto cerro, o vero al nostral vento
[73]
ch’io non levai al suo comando il mento;
[107]
pria che Beatrice discendesse al mondo,
[113]
al petto del grifon seco menarmi,
[132]
danzando al loro angelico caribo.
[134]
era la sua canzone, «al tuo fedele
66. Purgatorio • Canto XXXII
[13]
Ma poi ch’al poco il viso riformossi
[14]
(e dico ‘al poco’ per rispetto al molto
[18]
col sole e con le sette fiamme al volto.
[28]
La bella donna che mi trasse al varco
[32]
colpa di quella ch’al serpente crese,
[44]
col becco d’esto legno dolce al gusto,
[49]
E vòlto al temo ch’elli avea tirato,
[50]
trasselo al piè de la vedova frasca,
[81]
e al maestro suo cangiata stola;
[104]
al carro tieni or li occhi, e quel che vedi,
67. Purgatorio • Canto XXXIII
[38]
l’aguglia che lasciò le penne al carro,
[109]
le sette donne al fin d’un’ombra smorta,
68. Paradiso • Canto I
[7]
perché appressando sé al suo disire,
[25]
vedra’mi al piè del tuo diletto legno
[54]
e fissi li occhi al sole oltre nostr’ uso.
[108]
al quale è fatta la toccata norma.
[111]
più al principio loro e men vicine;
69. Paradiso • Canto II
[3]
dietro al mio legno che cantando varca,
[11]
per tempo al pan de li angeli, del quale
[16]
Que’ glorïosi che passaro al Colco
[125]
per questo loco al vero che disiri,
70. Paradiso • Canto III
[86]
ell’ è quel mare al qual tutto si move
[100]
perché fino al morir si vegghi e dorma
[115]
Ma poi che pur al mondo fu rivolta
[126]
volsesi al segno di maggior disio,
71. Paradiso • Canto IV
[40]
Così parlar conviensi al vostro ingegno,
[96]
però ch’è sempre al primo vero appresso;
[107]
che la forza al voler si mischia, e fanno
[109]
Voglia assoluta non consente al danno;
[132]
ch’al sommo pinge noi di collo in collo.
72. Paradiso • Canto V
[89]
puoser silenzio al mio cupido ingegno,
[137]
dentro al suo raggio la figura santa;
73. Paradiso • Canto VI
[2]
contr’ al corso del ciel, ch’ella seguio
[25]
e al mio Belisar commendai l’armi,
[32]
si move contr’ al sacrosanto segno
[38]
per trecento anni e oltre, infino al fine
[41]
al dolor di Lucrezia in sette regi,
[55]
Poi, presso al tempo che tutto ’l ciel volle
[66]
sì ch’al Nil caldo si sentì del duolo.
[79]
Con costui corse infino al lito rubro;
[86]
se in mano al terzo Cesare si mira
[100]
L’uno al pubblico segno i gigli gialli
74. Paradiso • Canto VII
[30]
fin ch’al Verbo di Dio discender piacque
[35]
questa natura al suo fattore unita,
[80]
e falla dissimìle al sommo bene,
[96]
al mio parlar distrettamente fisso.
75. Paradiso • Canto VIII
[21]
al modo, credo, di lor viste interne.
[33]
al tuo piacer, perché di noi ti gioi.
[143]
al fondamento che natura pone,
76. Paradiso • Canto IX
[8]
rivolta s’era al Sol che la rïempie
[18]
al mio disio certificato fermi.
[19]
«Deh, metti al mio voler tosto compenso,
[36]
che parria forse forte al vostro vulgo.
[46]
ma tosto fia che Padova al palude
[48]
per essere al dover le genti crude;
[60]
conformi fieno al viver del paese.
[99]
di me, infin che si convenne al pelo;
[126]
che poco tocca al papa la memoria.
[128]
che pria volse le spalle al suo fattore
77. Paradiso • Canto X
[15]
per sodisfare al mondo che li chiama.
[41]
quel ch’era dentro al sol dov’ io entra’mi,
[90]
se non com’ acqua ch’al mar non si cala.
[93]
la bella donna ch’al ciel t’avvalora.
[101]
di retro al mio parlar ten vien col viso
78. Paradiso • Canto XI
[24]
lo dicer mio, ch’al tuo sentir si sterna,
[30]
creato è vinto pria che vada al fondo,
[50]
più sua rattezza, nacque al mondo un sole,
[68]
con Amiclate, al suon de la sua voce,
[105]
redissi al frutto de l’italica erba,
[116]
mover si volle, tornando al suo regno,
[117]
e al suo corpo non volle altra bara.
[131]
e stringonsi al pastor; ma son sì poche,
79. Paradiso • Canto XII
[26]
pur come li occhi ch’al piacer che i move
[30]
parer mi fece in volgermi al suo dove;
[44]
con due campioni, al cui fare, al cui dire
[49]
non molto lungi al percuoter de l’onde
[62]
al sacro fonte intra lui e la Fede,
[75]
fu al primo consiglio che diè Cristo.
[94]
addimandò, ma contro al mondo errante
[111]
dinanzi al mio venir fu sì cortese.
80. Paradiso • Canto XIII
[9]
sì ch’al volger del temo non vien meno;
[18]
che l’uno andasse al primo e l’altro al poi;
[106]
e se al “surse” drizzi li occhi chiari,
[114]
e al sì e al no che tu non vedi:
[124]
E di ciò sono al mondo aperte prove
[138]
perire al fine a l’intrar de la foce.
[141]
vederli dentro al consiglio divino;
81. Paradiso • Canto XIV
[1]
Dal centro al cerchio, e sì dal cerchio al centro
[18]
esser porà ch’al veder non vi nòi».
[70]
E sì come al salir di prima sera
82. Paradiso • Canto XV
[38]
giunse lo spirto al suo principio cose,
[42]
al segno d’i mortal si soprapuose.
[72]
che fece crescer l’ali al voler mio.
[104]
la figlia al padre, che ’l tempo e la dote
[117]
e le sue donne al fuso e al pennecchio.
83. Paradiso • Canto XVI
[15]
al primo fallo scritto di Ginevra.
[35]
al parto in che mia madre, ch’è or santa,
[37]
al suo Leon cinquecento cinquanta
[53]
quelle genti ch’io dico, e al Galluzzo
[58]
Se la gente ch’al mondo più traligna
[94]
Sovra la porta ch’al presente è carca
[138]
e puose fine al vostro viver lieto,
84. Paradiso • Canto XVII
[54]
fia testimonio al ver che la dispensa.
[118]
e s’io al vero son timido amico,
85. Paradiso • Canto XVIII
[32]
che venissero al ciel, fuor di gran voce,
[40]
E al nome de l’alto Macabeo
[122]
del comperare e vender dentro al templo
[126]
tutti svïati dietro al malo essemplo!
[135]
e che per salti fu tratto al martiro,
86. Paradiso • Canto XIX
[102]
che fé i Romani al mondo reverendi,
[105]
né pria né poi ch’el si chiavasse al legno.
[127]
Vedrassi al Ciotto di Ierusalemme
87. Paradiso • Canto XX
[22]
E come suono al collo de la cetra
[23]
prende sua forma, e sì com’ al pertugio
[44]
colui che più al becco mi s’accosta,
[57]
per cedere al pastor si fece greco:
[65]
lo ciel del giusto rege, e al sembiante
[77]
de l’etterno piacere, al cui disio
[79]
E avvegna ch’io fossi al dubbiar mio
[129]
dinanzi al battezzar più d’un millesmo.
88. Paradiso • Canto XXI
[1]
Già eran li occhi miei rifissi al volto
[11]
che ’l tuo mortal podere, al suo fulgore,
[13]
Noi sem levati al settimo splendore,
[25]
Dentro al cristallo che ’l vocabol porta,
[35]
le pole insieme, al cominciar del giorno,
[71]
pronte al consiglio che ’l mondo governa,
[97]
E al mondo mortal, quando tu riedi,
[110]
di sotto al quale è consecrato un ermo,
[114]
al servigio di Dio mi fe’ sì fermo,
89. Paradiso • Canto XXII
[5]
sùbito al figlio palido e anelo
[17]
né tardo, ma’ ch’al parer di colui
[36]
pur al pensier, da che sì ti riguarde.
[87]
dal nascer de la quercia al far la ghianda.
[98]
al suo collegio, e ’l collegio si strinse;
[123]
al passo forte che a sé la tira.
90. Paradiso • Canto XXIII
[2]
posato al nido de’ suoi dolci nati
[58]
per aiutarmi, al millesmo del vero
[71]
che tu non ti rivolgi al bel giardino
[75]
al cui odor si prese il buon cammino».
[100]
comparata al sonar di quella lira
91. Paradiso • Canto XXIV
[106]
«Se ’l mondo si rivolse al cristianesmo»,
[153]
l’appostolico lume al cui comando
92. Paradiso • Canto XXV
[2]
al quale ha posto mano e cielo e terra,
[20]
presso al compagno, l’uno a l’altro pande,
[79]
Mentr’ io diceva, dentro al vivo seno
[97]
E prima, appresso al fin d’este parole,
[108]
qual conveniesi al loro ardente amore.
[114]
di su la croce al grande officio eletto».
[135]
tutti si posano al sonar d’un fischio.
93. Paradiso • Canto XXVI
[13]
Io dissi: «Al suo piacere e tosto e tardo
94. Paradiso • Canto XXVII
[1]
‘Al Padre, al Figlio, a lo Spirito Santo’,
[81]
che fa dal mezzo al fine il primo clima;
[96]
quando mi volsi al suo viso ridente.
95. Paradiso • Canto XXVIII
[25]
distante intorno al punto un cerchio d’igne
[72]
al cerchio che più ama e che più sape:
[95]
al punto fisso che li tiene a li ubi,
[101]
per somigliarsi al punto quanto ponno;
96. Paradiso • Canto XXIX
[49]
Né giugneriesi, numerando, al venti
[109]
Non disse Cristo al suo primo convento:
[110]
‘Andate, e predicate al mondo ciance’;
97. Paradiso • Canto XXX
[3]
china già l’ombra quasi al letto piano,
[11]
sempre dintorno al punto che mi vinse,
[13]
a poco a poco al mio veder si stinse:
[30]
non m’è il seguire al mio cantar preciso;
[39]
del maggior corpo al ciel ch’è pura luce:
[105]
sarebbe al sol troppo larga cintura.
[107]
reflesso al sommo del mobile primo,
[112]
sì, soprastando al lume intorno intorno,
[126]
odor di lode al sol che sempre verna,
[140]
simili fatti v’ha al fantolino
98. Paradiso • Canto XXXI
[37]
ïo, che al divino da l’umano,
[99]
più al montar per lo raggio divino.
[114]
tenendo li occhi pur qua giù al fondo;
[115]
ma guarda i cerchi infino al più remoto,
99. Paradiso • Canto XXXII
[1]
Affetto al suo piacer, quel contemplante
[11]
che fu bisava al cantor che per doglia
[57]
ci si risponde da l’anello al dito;
[136]
e contro al maggior padre di famiglia
[142]
e drizzeremo li occhi al primo amore,
100. Paradiso • Canto XXXIII
[18]
liberamente al dimandar precorre.
[46]
E io ch’al fine di tutt’ i disii
[64]
Così la neve al sol si disigilla;
[65]
così al vento ne le foglie levi
[122]
al mio concetto! e questo, a quel ch’i’ vidi,
[138]
l’imago al cerchio e come vi s’indova;
[-4]
version by Al Haines.