Concordanze nella Divina Commedia di Dante (beta)

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1. Inferno • Canto I

[3] ché la diritta via era smarrita.
[4] Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
[11] tant’ era pien di sonno a quel punto
[20] che nel lago del cor m’era durata
[30] sì che ’l piè fermo sempre era ’l più basso.
[33] che di pel macolato era coverta;
[37] Temp’ era dal principio del mattino,
[41] sì ch’a bene sperar m’era cagione

2. Inferno • Canto II

[52] Io era tra color che son sospesi,
[101] si mosse, e venne al loco dov’ i’ era,

3. Inferno • Canto III

[62] che questa era la setta d’i cattivi,
[69] da fastidiosi vermi era ricolto.

4. Inferno • Canto IV

[10] Oscura e profonda era e nebulosa
[52] rispuose: «Io era nuovo in questo stato,
[67] Non era lunga ancor la nostra via
[81] l’ombra sua torna, ch’era dipartita».
[105] sì com’ era ’l parlar colà dov’ era.

5. Inferno • Canto V

[57] per tòrre il biasmo in che era condotta.

7. Inferno • Canto VII

[34] poi si volgea ciascun, quand’ era giunto,
[103] L’acqua era buia assai più che persa;

9. Inferno • Canto IX

[25] Di poco era di me la carne nuda,
[85] Ben m’accorsi ch’elli era da ciel messo,
[117] salvo che ’l modo v’era più amaro;

10. Inferno • Canto X

[43] Io ch’era d’ubidir disideroso,
[54] credo che s’era in ginocchie levata.
[56] avesse di veder s’altri era meco;
[74] restato m’era, non mutò aspetto,

12. Inferno • Canto XII

[1] Era lo loco ov’ a scender la riva
[10] cotal di quel burrato era la scesa;
[12] l’infamïa di Creti era distesa
[36] questa roccia non era ancor cascata.

13. Inferno • Canto XIII

[1] Non era ancor di là Nesso arrivato,
[3] che da neun sentiero era segnato.
[124] Di rietro a loro era la selva piena

14. Inferno • Canto XIV

[3] e rende’le a colui, ch’era già fioco.
[13] Lo spazzo era una rena arida e spessa,
[25] Quella che giva ’ntorno era più molta,
[36] mei si stingueva mentre ch’era solo:
[40] Sanza riposo mai era la tresca
[83] fatt’ era ’n pietra, e ’ margini dallato;
[84] per ch’io m’accorsi che ’l passo era lici.

15. Inferno • Canto XV

[14] tanto, ch’i’ non avrei visto dov’ era,

16. Inferno • Canto XVI

[1] Già era in loco onde s’udia ’l rimbombo
[92] che ’l suon de l’acqua n’era sì vicino,

17. Inferno • Canto XVII

[10] La faccia sua era faccia d’uom giusto,
[79] Trova’ il duca mio ch’era salito
[103] là ’v’ era ’l petto, la coda rivolse,
[112] che fu la mia, quando vidi ch’i’ era

18. Inferno • Canto XVIII

[24] di che la prima bolgia era repleta.
[117] che non parëa s’era laico o cherco.

19. Inferno • Canto XIX

[15] d’un largo tutti e ciascun era tondo.
[30] tal era lì dai calcagni a le punte.

20. Inferno • Canto XX

[4] Io era già disposto tutto quanto
[13] ché da le reni era tornato ’l volto,
[15] perché ’l veder dinanzi era lor tolto.
[51] e ’l mar non li era la veduta tronca.
[89] s’accolsero a quel loco, ch’era forte

21. Inferno • Canto XXI

[31] Ahi quant’ elli era ne l’aspetto fero!
[34] L’omero suo, ch’era aguto e superbo,
[99] da la sembianza lor ch’era non buona.

22. Inferno • Canto XXII

[16] Pur a la pegola era la mia ’ntesa,
[18] e de la gente ch’entro v’era incesa.
[34] e Graffiacan, che li era più di contra,
[58] Tra male gatte era venuto ’l sorco;
[120] quel prima, ch’a ciò fare era più crudo.
[143] ma però di levarsi era neente,

23. Inferno • Canto XXIII

[4] Vòlt’ era in su la favola d’Isopo
[54] sovresso noi; ma non lì era sospetto:
[125] sovra colui ch’era disteso in croce

24. Inferno • Canto XXIV

[31] Non era via da vestito di cappa,
[35] più che da l’altro era la costa corta,
[43] La lena m’era del polmon sì munta
[62] ch’era ronchioso, stretto e malagevole,
[70] Io era vòlto in giù, ma li occhi vivi
[97] Ed ecco a un ch’era da nostra proda,
[118] tal era ’l peccator levato poscia.
[121] Lo duca il domandò poi chi ello era;

25. Inferno • Canto XXV

[63] né l’un né l’altro già parea quel ch’era:
[76] Ogne primaio aspetto ivi era casso:
[124] Quel ch’era dritto, il trasse ver’ le tempie,
[136] L’anima ch’era fiera divenuta,
[149] ed era quel che sol, di tre compagni
[150] che venner prima, non era mutato;
[151] l’altr’ era quel che tu, Gaville, piagni.

26. Inferno • Canto XXVI

[50] son io più certo; ma già m’era avviso
[131] lo lume era di sotto da la luna,

27. Inferno • Canto XXVII

[1] Già era dritta in sù la fiamma e queta
[31] Io era in giuso ancora attento e chino,
[88] ché ciascun suo nimico era cristiano,
[89] e nessun era stato a vincer Acri

28. Inferno • Canto XXVIII

[69] ch’era di fuor d’ogne parte vermiglia,

29. Inferno • Canto XXIX

[50] tal era quivi, e tal puzzo n’usciva
[65] ch’era a veder per quella oscura valle

30. Inferno • Canto XXX

[1] Nel tempo che Iunone era crucciata

31. Inferno • Canto XXXI

[10] Quiv’ era men che notte e men che giorno,
[61] sì che la ripa, ch’era perizoma
[110] e non v’era mestier più che la dotta,
[135] poi fece sì ch’un fascio era elli e io.

32. Inferno • Canto XXXII

[28] com’ era quivi; che se Tambernicchi
[118] Se fossi domandato “Altri chi v’era?”,
[126] sì che l’un capo a l’altro era cappello;

33. Inferno • Canto XXXIII

[144] non era ancora giunto Michel Zanche,

34. Inferno • Canto XXXIV

[9] al duca mio, ché non lì era altra grotta.
[10] Già era, e con paura il metto in metro,
[39] L’una dinanzi, e quella era vermiglia;
[44] la sinistra a vedere era tal, quali
[50] era lor modo; e quelle svolazzava,
[58] A quel dinanzi il mordere era nulla
[97] Non era camminata di palagio
[120] fitto è ancora sì come prim’ era.

35. Purgatorio • Canto I

[30] là onde ’l Carro già era sparito,
[60] che molto poco tempo a volger era.
[62] per lui campare; e non lì era altra via

36. Purgatorio • Canto II

[1] Già era ’l sole a l’orizzonte giunto
[8] là dov’ i’ era, de la bella Aurora
[68] per lo spirare, ch’i’ era ancor vivo,
[86] allor conobbi chi era, e pregai
[100] Ond’ io, ch’era ora a la marina vòlto

37. Purgatorio • Canto III

[12] la mente mia, che prima era ristretta,
[17] rotto m’era dinanzi a la figura,
[39] mestier non era parturir Maria;
[67] Ancora era quel popol di lontano,
[90] sì che l’ombra era da me a la grotta,
[107] biondo era e bello e di gentile aspetto,

38. Purgatorio • Canto IV

[15] ché ben cinquanta gradi salito era
[16] lo sole, e io non m’era accorto, quando
[22] che non era la calla onde salìne
[43] Io era lasso, quando cominciai:
[115] Conobbi allor chi era, e quella angoscia

39. Purgatorio • Canto V

[1] Io era già da quell’ ombre partito,
[9] pur me, pur me, e ’l lume ch’era rotto.

40. Purgatorio • Canto VI

[10] Tal era io in quella turba spessa,
[13] Quiv’ era l’Aretin che da le braccia
[42] perché ’l priego da Dio era disgiunto.

41. Purgatorio • Canto VII

[65] quand’ io m’accorsi che ’l monte era scemo,
[70] Tra erto e piano era un sentiero schembo,

42. Purgatorio • Canto VIII

[1] Era già l’ora che volge il disio
[49] Temp’ era già che l’aere s’annerava,
[98] la picciola vallea, era una biscia,
[109] L’ombra che s’era al giudice raccolta
[117] sai, dillo a me, che già grande là era.

43. Purgatorio • Canto IX

[4] di gemme la sua fronte era lucente,
[43] Dallato m’era solo il mio conforto,
[45] e ’l viso m’era a la marina torto.
[95] bianco marmo era sì pulito e terso,
[97] Era il secondo tinto più che perso,
[118] L’una era d’oro e l’altra era d’argento;

44. Purgatorio • Canto X

[41] perché iv’ era imaginata quella
[51] onde m’era colui che mi movea,
[55] Era intagliato lì nel marmo stesso
[62] che v’era imaginato, li occhi e ’l naso
[66] e più e men che re era in quel caso.
[73] Quiv’ era storïata l’alta gloria
[77] e una vedovella li era al freno,

45. Purgatorio • Canto XI

[112] ond’ era sire quando fu distrutta

46. Purgatorio • Canto XII

[10] Io m’era mosso, e seguia volontieri
[73] Più era già per noi del monte vòlto
[85] Io era ben del suo ammonir uso
[97] Menocci ove la roccia era tagliata;
[105] ch’era sicuro il quaderno e la doga;

48. Purgatorio • Canto XIV

[28] E l’ombra che di ciò domandata era,
[142] Già era l’aura d’ogne parte queta;

49. Purgatorio • Canto XV

[6] vespero là, e qui mezza notte era.
[8] perché per noi girato era sì ’l monte,
[144] né da quello era loco da cansarsi.

50. Purgatorio • Canto XVI

[20] una parola in tutte era e un modo,
[55] Prima era scempio, e ora è fatto doppio

51. Purgatorio • Canto XVII

[9] lo sole in pria, che già nel corcar era.
[28] intorno ad esso era il grande Assüero,
[50] di riguardar chi era che parlava,

52. Purgatorio • Canto XVIII

[90] le nostre spalle a noi era già volta.
[128] tant’ era già di là da noi trascorso;
[130] E quei che m’era ad ogne uopo soccorso

53. Purgatorio • Canto XIX

[25] Ancor non era sua bocca richiusa,
[127] Io m’era inginocchiato e volea dire;

54. Purgatorio • Canto XX

[122] dianzi non era io sol; ma qui da presso
[126] tanto quanto al poder n’era permesso,

55. Purgatorio • Canto XXI

[86] era io di là», rispuose quello spirto,

56. Purgatorio • Canto XXII

[1] Già era l’angel dietro a noi rimaso,
[33] forse per quella cerchia dov’ io era.
[76] Già era ’l mondo tutto quanto pregno
[119] rimase a dietro, e la quinta era al temo,
[136] Dal lato onde ’l cammin nostro era chiuso,

57. Purgatorio • Canto XXIII

[22] Ne li occhi era ciascuna oscura e cava,
[37] Già era in ammirar che sì li affama,

58. Purgatorio • Canto XXIV

[67] così tutta la gente che lì era,

59. Purgatorio • Canto XXV

[1] Ora era onde ’l salir non volea storpio;
[13] tal era io con voglia accesa e spenta
[110] s’era per noi, e vòlto a la man destra,

61. Purgatorio • Canto XXVII

[51] tant’ era ivi lo ’ncendio sanza metro.
[59] sonò dentro a un lume che lì era,
[66] dinanzi a me del sol ch’era già basso.

62. Purgatorio • Canto XXVIII

[42] ond’ era pinta tutta la sua via.
[49] Tu mi fai rimembrar dove e qual era

63. Purgatorio • Canto XXIX

[36] e ’l dolce suon per canti era già inteso.
[45] del mezzo ch’era ancor tra noi e loro;
[94] Ognuno era pennuto di sei ali;
[113] le membra d’oro avea quant’ era uccello,
[124] l’altr’ era come se le carni e l’ossa

64. Purgatorio • Canto XXX

[35] tempo era stato ch’a la sua presenza
[36] non era di stupor, tremando, affranto,
[97] lo gel che m’era intorno al cor ristretto,
[127] Quando di carne a spirto era salita,
[128] e bellezza e virtù cresciuta m’era,

65. Purgatorio • Canto XXXI

[3] che pur per taglio m’era paruto acro,
[7] Era la mia virtù tanto confusa,
[57] di retro a me che non era più tale.
[84] vincer che l’altre qui, quand’ ella c’era.
[134] era la sua canzone, «al tuo fedele

66. Purgatorio • Canto XXXII

[92] non so, però che già ne li occhi m’era
[107] d’i suoi comandamenti era divoto,
[124] Poscia per indi ond’ era pria venuta,

68. Paradiso • Canto I

[44] tal foce, e quasi tutto era là bianco
[73] S’i’ era sol di me quel che creasti

69. Paradiso • Canto II

[37] S’io era corpo, e qui non si concepe

71. Paradiso • Canto IV

[9] poi ch’era necessario, né commendo.
[11] m’era nel viso, e ’l dimandar con ello,

72. Paradiso • Canto V

[113] m’era in disio d’udir lor condizioni,
[132] lucente più assai di quel ch’ell’ era.

73. Paradiso • Canto VI

[15] credea, e di tal fede era contento;
[19] Io li credetti; e ciò che ’n sua fede era,
[59] Isara vide ed Era e vide Senna
[83] fatto avea prima e poi era fatturo

74. Paradiso • Canto VII

[32] s’era allungata, unì a sé in persona
[45] in che era contratta tal natura.

75. Paradiso • Canto VIII

[136] Or quel che t’era dietro t’è davanti:

76. Paradiso • Canto IX

[8] rivolta s’era al Sol che la rïempie
[22] Onde la luce che m’era ancor nova,
[66] in che si mise com’ era davante.
[67] L’altra letizia, che m’era già nota

77. Paradiso • Canto X

[34] e io era con lui; ma del salire
[41] quel ch’era dentro al sol dov’ io entra’mi,
[49] Tal era quivi la quarta famiglia
[73] e ’l canto di quei lumi era di quelle;

78. Paradiso • Canto XI

[11] con Bëatrice m’era suso in cielo
[14] punto del cerchio in che avanti s’era,
[55] Non era ancor molto lontan da l’orto,

79. Paradiso • Canto XII

[41] provide a la milizia, ch’era in forse,
[67] e perché fosse qual era in costrutto,
[69] del possessivo di cui era tutto.
[114] sì ch’è la muffa dov’ era la gromma.

80. Paradiso • Canto XIII

[21] che circulava il punto dov’ io era:
[92] pensa chi era, e la cagion che ’l mosse,

81. Paradiso • Canto XIV

[31] tre volte era cantato da ciascuno
[68] nascere un lustro sopra quel che v’era,
[85] Ben m’accors’ io ch’io era più levato,
[124] Ben m’accors’ io ch’elli era d’alte lode,
[135] e ch’io non m’era lì rivolto a quelli,

82. Paradiso • Canto XV

[107] non v’era giunto ancor Sardanapalo
[109] Non era vinto ancora Montemalo
[118] Oh fortunate! ciascuna era certa
[120] era per Francia nel letto diserta.

83. Paradiso • Canto XVI

[13] onde Beatrice, ch’era un poco scevra,
[26] quanto era allora, e chi eran le genti
[36] s’allevïò di me ond’ era grave,
[103] Grand’ era già la colonna del Vaio,
[107] era già grande, e già eran tratti
[121] Già era ’l Caponsacco nel mercato
[122] disceso giù da Fiesole, e già era
[139] era onorata, essa e suoi consorti:
[153] non era ad asta mai posto a ritroso,

84. Paradiso • Canto XVII

[4] tal era io, e tal era sentito
[19] mentre ch’io era a Virgilio congiunto

85. Paradiso • Canto XVIII

[42] e letizia era ferza del paleo.
[51] qual era tra i cantor del cielo artista.
[71] lo sfavillar de l’amor che lì era
[98] era il colmo de l’emme, e lì quetarsi

86. Paradiso • Canto XIX

[12] quand’ era nel concetto e ‘noi’ e ‘nostro’.
[38] de la divina grazia era contesto,

88. Paradiso • Canto XXI

[3] e da ogne altro intento s’era tolto.
[19] Qual savesse qual era la pastura
[22] conoscerebbe quanto m’era a grato
[82] poi rispuose l’amor che v’era dentro:
[124] Poca vita mortal m’era rimasa,

89. Paradiso • Canto XXII

[66] è ogne parte là ove sempr’ era,

90. Paradiso • Canto XXIII

[49] Io era come quei che si risente
[77] tutto era pronto, ancora mi rendei
[117] là dov’ io era, ancor non appariva:

95. Paradiso • Canto XXVIII

[28] e questo era d’un altro circumcinto,
[35] più tardo si movea, secondo ch’era

98. Paradiso • Canto XXXI

[38] a l’etterno dal tempo era venuto,
[57] di che la mente mia era sospesa.
[61] Diffuso era per li occhi e per le gene
[109] tal era io mirando la vivace
[135] era ne li occhi a tutti li altri santi;

100. Paradiso • Canto XXXIII

[50] perch’ io guardassi suso; ma io era
[111] che tal è sempre qual s’era davante;
[132] per che ’l mio viso in lei tutto era messo.
[136] tal era io a quella vista nova: