Concordanze nella Divina Commedia di Dante (beta)
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1. Inferno • Canto I
[19]
Allor fu la paura un poco queta,
[62]
dinanzi a li occhi mi si fu offerto
[75]
poi che ’l superbo Ilïón fu combusto.
[125]
perch’ i’ fu’ ribellante a la sua legge,
2. Inferno • Canto II
[15]
secolo andò, e fu sensibilmente.
[17]
cortese i fu, pensando l’alto effetto
[20]
ch’e’ fu de l’alma Roma e di suo impero
[23]
fu stabilita per lo loco santo
[42]
che fu nel cominciar cotanto tosta.
4. Inferno • Canto IV
[79]
Intanto voce fu per me udita:
[82]
Poi che la voce fu restata e queta,
5. Inferno • Canto V
[54]
«fu imperadrice di molte favelle.
[55]
A vizio di lussuria fu sì rotta,
[59]
che succedette a Nino e fu sua sposa:
[87]
sì forte fu l’affettüoso grido.
[102]
che mi fu tolta; e ’l modo ancor m’offende.
[132]
ma solo un punto fu quel che ci vinse.
[137]
Galeotto fu ’l libro e chi lo scrisse:
7. Inferno • Canto VII
[65]
e che già fu, di quest’ anime stanche
8. Inferno • Canto VIII
[46]
Quei fu al mondo persona orgogliosa;
9. Inferno • Canto IX
[132]
E poi ch’a la man destra si fu vòlto,
10. Inferno • Canto X
[57]
e poi che ’l sospecciar fu tutto spento,
[66]
però fu la risposta così piena.
[89]
«A ciò non fu’ io sol», disse, «né certo
[91]
Ma fu’ io solo, là dove sofferto
[92]
fu per ciascun di tòrre via Fiorenza,
12. Inferno • Canto XII
[13]
che fu concetta ne la falsa vacca;
[66]
mal fu la voglia tua sempre sì tosta».
[72]
quell’ altro è Folo, che fu sì pien d’ira.
[112]
fu spento dal figliastro sù nel mondo».
[126]
e quindi fu del fosso il nostro passo.
[134]
quell’ Attila che fu flagello in terra,
13. Inferno • Canto XIII
[34]
Da che fatto fu poi di sangue bruno,
[75]
al mio segnor, che fu d’onor sì degno.
[136]
Quando ’l maestro fu sovr’ esso fermo,
14. Inferno • Canto XIV
[15]
che fu da’ piè di Caton già soppressa.
[18]
ciò che fu manifesto a li occhi mei!
[49]
E quel medesmo, che si fu accorto
[68]
dicendo: «Quei fu l’un d’i sette regi
[88]
cosa non fu da li tuoi occhi scorta
[96]
sotto ’l cui rege fu già ’l mondo casto.
[97]
Una montagna v’è che già fu lieta
15. Inferno • Canto XV
[78]
fu fatto il nido di malizia tanta».
[113]
fu trasmutato d’Arno in Bacchiglione,
16. Inferno • Canto XVI
[36]
fu di grado maggior che tu non credi:
[37]
nepote fu de la buona Gualdrada;
17. Inferno • Canto XVII
[112]
che fu la mia, quando vidi ch’i’ era
[121]
Allor fu’ io più timido a lo stoscio,
19. Inferno • Canto XIX
[63]
e io rispuosi come a me fu imposto.
[86]
ne’ Maccabei; e come a quel fu molle
[95]
oro od argento, quando fu sortito
[108]
puttaneggiar coi regi a lui fu vista;
[115]
Ahi, Costantin, di quanto mal fu matre,
[133]
Indi un altro vallon mi fu scoperto.
20. Inferno • Canto XX
[55]
Manto fu, che cercò per terre molte;
[108]
fu—quando Grecia fu di maschi vòta,
[116]
Michele Scotto fu, che veramente
[127]
e già iernotte fu la luna tonda:
21. Inferno • Canto XXI
[44]
si volse; e mai non fu mastino sciolto
[66]
mestier li fu d’aver sicura fronte.
[85]
Allor li fu l’orgoglio sì caduto,
[114]
anni compié che qui la via fu rotta.
22. Inferno • Canto XXII
[67]
poco è, da un che fu di là vicino.
[79]
«Chi fu colui da cui mala partita
[81]
Ed ei rispuose: «Fu frate Gomita,
[87]
barattier fu non picciol, ma sovrano.
[124]
Di che ciascun di colpa fu compunto,
[125]
ma quei più che cagion fu del difetto;
[136]
e come ’l barattier fu disparito,
[138]
e fu con lui sopra ’l fosso ghermito.
[139]
Ma l’altro fu bene sparvier grifagno
23. Inferno • Canto XXIII
[123]
che fu per li Giudei mala sementa».
24. Inferno • Canto XXIV
[81]
e poi mi fu la bolgia manifesta:
[103]
e poi che fu a terra sì distrutto,
[126]
bestia, e Pistoia mi fu degna tana».
[139]
e falsamente già fu apposto altrui.
26. Inferno • Canto XXVI
[54]
dov’ Eteòcle col fratel fu miso?».
[76]
Poi che la fiamma fu venuta quivi
[142]
infin che ’l mar fu sovra noi richiuso».
27. Inferno • Canto XXVII
[8]
col pianto di colui, e ciò fu dritto,
[37]
Romagna tua non è, e non fu mai,
[107]
là ’ve ’l tacer mi fu avviso ’l peggio,
[112]
Francesco venne poi, com’ io fu’ morto,
28. Inferno • Canto XXVIII
[9]
di Puglia, fu del suo sangue dolente
[16]
a Ceperan, là dove fu bugiardo
[102]
Curïo, ch’a dir fu così ardito!
[108]
che fu mal seme per la gente tosca».
29. Inferno • Canto XXIX
[30]
che non guardasti in là, sì fu partito».
[54]
e allor fu la mia vista più viva
[60]
quando fu l’aere sì pien di malizia,
[121]
E io dissi al poeta: «Or fu già mai
30. Inferno • Canto XXX
[15]
sì che ’nsieme col regno il re fu casso,
[19]
del mar si fu la dolorosa accorta,
31. Inferno • Canto XXXI
[106]
Non fu tremoto già tanto rubesto,
[108]
come Fïalte a scuotersi fu presto.
[140]
di vederlo chinare, e fu tal ora
32. Inferno • Canto XXXII
[61]
non quelli a cui fu rotto il petto e l’ombra
[65]
e fu nomato Sassol Mascheroni;
[66]
se tosco se’, ben sai omai chi fu.
[68]
sappi ch’i’ fu’ il Camiscion de’ Pazzi;
[76]
se voler fu o destino o fortuna,
[92]
fu mia risposta, «se dimandi fama,
33. Inferno • Canto XXXIII
[20]
cioè come la morte mia fu cruda,
[55]
Come un poco di raggio si fu messo
[138]
poscia passati ch’el fu sì racchiuso».
[150]
e cortesia fu lui esser villano.
34. Inferno • Canto XXXIV
[34]
S’el fu sì bel com’ elli è ora brutto,
[115]
fu l’uom che nacque e visse sanza pecca;
35. Purgatorio • Canto I
[43]
«Chi v’ha guidati, o che vi fu lucerna,
[59]
ma per la sua follia le fu sì presso,
[73]
Tu ’l sai, ché non ti fu per lei amara
[86]
mentre ch’i’ fu’ di là», diss’ elli allora,
[90]
che fatta fu quando me n’usci’ fora.
36. Purgatorio • Canto II
[65]
per altra via, che fu sì aspra e forte,
[102]
benignamente fu’ da lui ricolto.
[133]
né la nostra partita fu men tosta.
37. Purgatorio • Canto III
[125]
di me fu messo per Clemente allora,
38. Purgatorio • Canto IV
[118]
ch’a lui fu’ giunto, alzò la testa a pena,
39. Purgatorio • Canto V
[73]
Quindi fu’ io; ma li profondi fóri
[80]
quando fu’ sovragiunto ad Orïaco,
[115]
Indi la valle, come ’l dì fu spento,
40. Purgatorio • Canto VI
[79]
Quell’ anima gentil fu così presta,
41. Purgatorio • Canto VII
[27]
e che fu tardi per me conosciuto.
[49]
«Com’ è ciò?», fu risposto. «Chi volesse
[94]
Rodolfo imperador fu, che potea
[101]
fu meglio assai che Vincislao suo figlio
42. Purgatorio • Canto VIII
[61]
E come fu la mia risposta udita,
[111]
punto non fu da me guardare sciolta.
[126]
sì che ne sa chi non vi fu ancora;
43. Purgatorio • Canto IX
[24]
quando fu ratto al sommo consistoro.
[59]
ella ti tolse, e come ’l dì fu chiaro,
[120]
fece a la porta sì, ch’i’ fu’ contento.
[137]
Tarpëa, come tolto le fu il buono
45. Purgatorio • Canto XI
[49]
ma fu detto: «A man destra per la riva
[59]
Guiglielmo Aldobrandesco fu mio padre;
[60]
non so se ’l nome suo già mai fu vosco.
[112]
ond’ era sire quando fu distrutta
[114]
fu a quel tempo sì com’ ora è putta.
[122]
ed è qui perché fu presuntüoso
[132]
come fu la venuta lui largita?».
46. Purgatorio • Canto XII
[25]
Vedea colui che fu nobil creato
[59]
li Assiri, poi che fu morto Oloferne,
[64]
Qual di pennel fu maestro o di stile
48. Purgatorio • Canto XIV
[15]
quanto vuol cosa che non fu più mai».
[82]
Fu il sangue mio d’invidia sì rïarso,
[143]
ed el mi disse: «Quel fu ’l duro camo
49. Purgatorio • Canto XV
[24]
per che a fuggir la mia vista fu ratta.
[98]
del cui nome ne’ dèi fu tanta lite,
[130]
Ciò che vedesti fu perché non scuse
50. Purgatorio • Canto XVI
[46]
«Lombardo fui, e fu’ chiamato Marco;
51. Purgatorio • Canto XVII
[22]
e qui fu la mia mente sì ristretta
[30]
che fu al dire e al far così intero.
[92]
cominciò el, «figliuol, fu sanza amore,
52. Purgatorio • Canto XVIII
[88]
Ma questa sonnolenza mi fu tolta
53. Purgatorio • Canto XIX
[83]
poco dinanzi a noi ne fu; per ch’io
[106]
La mia conversïone, omè!, fu tarda;
54. Purgatorio • Canto XX
[52]
Figliuol fu’ io d’un beccaio di Parigi:
[59]
la testa di mio figlio fu, dal quale
55. Purgatorio • Canto XXI
[66]
come fu al peccar, pone al tormento.
[88]
Tanto fu dolce mio vocale spirto,
56. Purgatorio • Canto XXII
[16]
mia benvoglienza inverso te fu quale
[34]
Or sappi ch’avarizia fu partita
[90]
ma per paura chiuso cristian fu’mi,
[124]
Così l’usanza fu lì nostra insegna,
[148]
Lo secol primo, quant’ oro fu bello,
57. Purgatorio • Canto XXIII
[44]
ma ne la voce sua mi fu palese
[79]
Se prima fu la possa in te finita
58. Purgatorio • Canto XXIV
[23]
dal Torso fu, e purga per digiuno
[33]
e sì fu tal, che non si sentì sazio.
[116]
legno è più sù che fu morso da Eva,
60. Purgatorio • Canto XXVI
[10]
Questa fu la cagion che diede inizio
[82]
Nostro peccato fu ermafrodito;
[117]
«fu miglior fabbro del parlar materno.
61. Purgatorio • Canto XXVII
[125]
fu corsa e fummo in su ’l grado superno,
62. Purgatorio • Canto XXVIII
[61]
Tosto che fu là dove l’erbe sono
[142]
Qui fu innocente l’umana radice;
63. Purgatorio • Canto XXIX
[13]
Né ancor fu così nostra via molta,
[118]
quel del Sol che, svïando, fu combusto
[120]
quando fu Giove arcanamente giusto.
[151]
E quando il carro a me fu a rimpetto,
64. Purgatorio • Canto XXX
[115]
questi fu tal ne la sua vita nova
[129]
fu’ io a lui men cara e men gradita;
66. Purgatorio • Canto XXXII
[7]
quando per forza mi fu vòlto il viso
[84]
fu de’ miei passi lungo ’l fiume pria.
[91]
E se più fu lo suo parlar diffuso,
67. Purgatorio • Canto XXXIII
[35]
fu e non è; ma chi n’ha colpa, creda
[118]
Per cotal priego detto mi fu: «Priega
68. Paradiso • Canto I
[5]
fu’ io, e vidi cose che ridire
[17]
assai mi fu; ma or con amendue
[96]
dentro ad un nuovo più fu’ inretito
70. Paradiso • Canto III
[88]
Chiaro mi fu allor come ogne dove
[95]
per apprender da lei qual fu la tela
[113]
sorella fu, e così le fu tolta
[115]
Ma poi che pur al mondo fu rivolta
[117]
non fu dal vel del cor già mai disciolta.
[125]
quanto possibil fu, poi che la perse,
71. Paradiso • Canto IV
[115]
Cotal fu l’ondeggiar del santo rio
72. Paradiso • Canto V
[22]
fu de la volontà la libertate;
[49]
però necessitato fu a li Ebrei
[122]
detto mi fu; e da Beatrice: «Dì, dì
73. Paradiso • Canto VI
[26]
cui la destra del ciel fu sì congiunta,
[27]
che segno fu ch’i’ dovessi posarmi.
[47]
negletto fu nomato, i Deci e ’ Fabi
[62]
e saltò Rubicon, fu di tal volo,
[75]
e Modena e Perugia fu dolente.
[81]
che fu serrato a Giano il suo delubro.
[129]
fu l’ovra grande e bella mal gradita.
74. Paradiso • Canto VII
[5]
fu viso a me cantare essa sustanza,
[36]
qual fu creata, fu sincera e buona;
[37]
ma per sé stessa pur fu ella sbandita
[43]
e così nulla fu di tanta ingiura,
[51]
poscia vengiata fu da giusta corte.
[63]
dirò perché tal modo fu più degno.
[87]
come di paradiso, fu remota;
[111]
a rilevarvi suso, fu contenta.
[114]
o per l’una o per l’altra, fu o fie:
[115]
ché più largo fu Dio a dar sé stesso
[136]
Creata fu la materia ch’elli hanno;
[137]
creata fu la virtù informante
76. Paradiso • Canto IX
[88]
Di quella valle fu’ io litorano
[95]
fu noto il nome mio; e questo cielo
[101]
fu da Demofoonte, né Alcide
[120]
del trïunfo di Cristo fu assunta.
77. Paradiso • Canto X
[48]
ché sopra ’l sol non fu occhio ch’andasse.
[55]
Cor di mortal non fu mai sì digesto
[107]
quel Pietro fu che con la poverella
[113]
saver fu messo, che, se ’l vero è vero,
[127]
Lo corpo ond’ ella fu cacciata giace
[132]
che a considerar fu più che viro.
78. Paradiso • Canto XI
[13]
Poi che ciascuno fu tornato ne lo
[37]
L’un fu tutto serafico in ardore;
[98]
fu per Onorio da l’Etterno Spiro
[118]
Pensa oramai qual fu colui che degno
[119]
collega fu a mantener la barca
[121]
e questo fu il nostro patrïarca;
79. Paradiso • Canto XII
[58]
e come fu creata, fu repleta
[70]
Domenico fu detto; e io ne parlo
[74]
che ’l primo amor che ’n lui fu manifesto,
[75]
fu al primo consiglio che diè Cristo.
[76]
Spesse fïate fu tacito e desto
[88]
E a la sedia che fu già benigna
[106]
Se tal fu l’una rota de la biga
[111]
dinanzi al mio venir fu sì cortese.
80. Paradiso • Canto XIII
[82]
Così fu fatta già la terra degna
[84]
così fu fatta la Vergine pregna;
[87]
né fia qual fu in quelle due persone.
[89]
‘Dunque, come costui fu sanza pare?’
[93]
quando fu detto “Chiedi”, a dimandare.
[95]
ben veder ch’el fu re, che chiese senno
81. Paradiso • Canto XIV
[36]
forse qual fu da l’angelo a Maria,
[128]
che ’nfino a lì non fu alcuna cosa
82. Paradiso • Canto XV
[44]
fu sì sfogato, che ’l parlar discese
[47]
«Benedetto sia tu», fu, «trino e uno,
[94]
mio figlio fu e tuo bisavol fue:
[136]
Moronto fu mio frate ed Eliseo;
[145]
Quivi fu’ io da quella gente turpa
83. Paradiso • Canto XVI
[34]
dissemi: «Da quel dì che fu detto ‘Ave’
[68]
principio fu del mal de la cittade,
84. Paradiso • Canto XVII
[30]
Beatrice, fu la mia voglia confessa.
[95]
di quel che ti fu detto; ecco le ’nsidie
85. Paradiso • Canto XVIII
[15]
libero fu da ogne altro disire,
[39]
né mi fu noto il dir prima che ’l fatto.
[67]
tal fu ne li occhi miei, quando fui vòlto,
[135]
e che per salti fu tratto al martiro,
86. Paradiso • Canto XIX
[9]
né fu per fantasia già mai compreso;
[47]
che fu la somma d’ogne creatura,
87. Paradiso • Canto XX
[9]
nel benedetto rostro fu tacente;
[38]
fu il cantor de lo Spirito Santo,
[41]
in quanto effetto fu del suo consiglio,
[62]
Guiglielmo fu, cui quella terra plora
[108]
e ciò di viva spene fu mercede:
[113]
tornata ne la carne, in che fu poco,
[117]
fu degna di venire a questo gioco.
[141]
data mi fu soave medicina.
88. Paradiso • Canto XXI
[6]
fu Semelè quando di cener fessi:
[121]
In quel loco fu’ io Pietro Damiano,
[122]
e Pietro Peccator fu’ ne la casa
89. Paradiso • Canto XXII
[38]
fu frequentato già in su la cima
[95]
più fu, e ’l mar fuggir, quando Dio volse,
[104]
naturalmente, fu sì ratto moto
[118]
e poi, quando mi fu grazia largita
[120]
la vostra regïon mi fu sortita.
[140]
sanza quell’ ombra che mi fu cagione
[146]
tra ’l padre e ’l figlio; e quindi mi fu chiaro
90. Paradiso • Canto XXIII
[16]
Ma poco fu tra uno e altro quando,
[39]
onde fu già sì lunga disïanza».
[105]
che fu albergo del nostro disiro;
[126]
ch’elli avieno a Maria mi fu palese.
91. Paradiso • Canto XXIV
[111]
che fu già vite e ora è fatta pruno».
92. Paradiso • Canto XXV
[25]
Ma poi che ’l gratular si fu assolto,
[72]
che fu sommo cantor del sommo duce.
[122]
mentre che detto fu: «Perché t’abbagli
93. Paradiso • Canto XXVI
[52]
Non fu latente la santa intenzione
[112]
e quanto fu diletto a li occhi miei,
[116]
fu per sé la cagion di tanto essilio,
[123]
fïate, mentre ch’ïo in terra fu’mi.
[124]
La lingua ch’io parlai fu tutta spenta
[129]
seguendo il cielo, sempre fu durabile.
[140]
fu’ io, con vita pura e disonesta,
94. Paradiso • Canto XXVII
[40]
«Non fu la sposa di Cristo allevata
[46]
Non fu nostra intenzion ch’a destra mano
96. Paradiso • Canto XXIX
[31]
Concreato fu ordine e costrutto
[33]
nel mondo in che puro atto fu produtto;
[55]
Principio del cader fu il maladetto
[131]
in numero, che mai non fu loquela
98. Paradiso • Canto XXXI
[108]
or fu sì fatta la sembianza vostra?’;
99. Paradiso • Canto XXXII
[11]
che fu bisava al cantor che per doglia
100. Paradiso • Canto XXXIII
[55]
Da quinci innanzi il mio veder fu maggio
[140]
se non che la mia mente fu percossa