Concordanze nella Divina Commedia di Dante (beta)
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1. Inferno • Canto I
[-20]
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[16]
guardai in alto e vidi le sue spalle
[61]
Mentre ch’i’ rovinava in basso loco,
[127]
In tutte parti impera e quivi regge;
2. Inferno • Canto II
[2]
toglieva li animai che sono in terra
[57]
con angelica voce, in sua favella:
[83]
de lo scender qua giuso in questo centro
[97]
Questa chiese Lucia in suo dimando
[129]
si drizzan tutti aperti in loro stelo,
3. Inferno • Canto III
[29]
sempre in quell’ aura sanza tempo tinta,
[87]
ne le tenebre etterne, in caldo e ’n gelo.
[126]
sì che la tema si volve in disio.
4. Inferno • Canto IV
[42]
che sanza speme vivemo in disio».
[52]
rispuose: «Io era nuovo in questo stato,
[71]
ma non sì ch’io non discernessi in parte
[78]
grazïa acquista in ciel che sì li avanza».
[86]
«Mira colui con quella spada in mano,
[111]
giugnemmo in prato di fresca verdura.
[116]
in loco aperto, luminoso e alto,
[120]
che del vedere in me stesso m’essalto.
[129]
e solo, in parte, vidi ’l Saladino.
[148]
La sesta compagnia in due si scema:
[151]
E vegno in parte ove non è che luca.
5. Inferno • Canto V
[28]
Io venni in loco d’ogne luce muto,
[47]
faccendo in aere di sé lunga riga,
[56]
che libito fé licito in sua legge,
[57]
per tòrre il biasmo in che era condotta.
6. Inferno • Canto VI
[51]
seco mi tenne in la vita serena.
[91]
Li diritti occhi torse allora in biechi;
[99]
udirà quel ch’in etterno rimbomba».
[110]
in vera perfezion già mai non vada,
7. Inferno • Canto VII
[23]
che si frange con quella in cui s’intoppa,
[41]
sì de la mente in la vita primaia,
[48]
in cui usa avarizia il suo soperchio».
[55]
In etterno verranno a li due cozzi:
[80]
di gente in gente e d’uno in altro sangue,
[84]
che è occulto come in erba l’angue.
[91]
Quest’ è colei ch’è tanto posta in croce
[104]
e noi, in compagnia de l’onde bige,
[106]
In la palude va c’ha nome Stige
[110]
vidi genti fangose in quel pantano,
8. Inferno • Canto VIII
[16]
venir per l’acqua verso noi in quella,
[50]
che qui staranno come porci in brago,
[53]
di vederlo attuffare in questa broda
[63]
in sé medesmo si volvea co’ denti.
[75]
come tu vedi in questo basso inferno».
[80]
venimmo in parte dove il nocchier forte
[82]
Io vidi più di mille in su le porte
[110]
lo dolce padre, e io rimagno in forse,
9. Inferno • Canto IX
[2]
veggendo il duca mio tornare in volta,
[16]
«In questo fondo de la trista conca
[37]
dove in un punto furon dritte ratto
[53]
dicevan tutte riguardando in giuso;
[54]
«mal non vengiammo in Tesëo l’assalto».
[92]
cominciò elli in su l’orribil soglia,
[93]
«ond’ esta oltracotanza in voi s’alletta?
10. Inferno • Canto X
[24]
piacciati di restare in questo loco.
[33]
da la cintola in sù tutto ’l vedrai».
[45]
ond’ ei levò le ciglia un poco in suso;
[54]
credo che s’era in ginocchie levata.
[84]
incontr’ a’ miei in ciascuna sua legge?».
[86]
che fece l’Arbia colorata in rosso,
11. Inferno • Canto XI
[1]
In su l’estremità d’un’alta ripa
[2]
che facevan gran pietre rotte in cerchio,
[6]
ci raccostammo, in dietro, ad un coperchio
[11]
sì che s’ausi un poco in prima il senso
[18]
di grado in grado, come que’ che lassi.
[22]
D’ogne malizia, ch’odio in cielo acquista,
[30]
in tre gironi è distinto e costrutto.
[32]
far forza, dico in loro e in lor cose,
[40]
Puote omo avere in sé man vïolenta
[53]
può l’omo usare in colui che ’n lui fida
[54]
e in quel che fidanza non imborsa.
[65]
de l’universo in su che Dite siede,
[66]
qualunque trade in etterno è consunto».
[74]
sono ei puniti, se Dio li ha in ira?
[94]
Ancora in dietro un poco ti rivolvi»,
[98]
nota, non pure in una sola parte,
[111]
dispregia, poi ch’in altro pon la spene.
12. Inferno • Canto XII
[22]
Qual è quel toro che si slaccia in quella
[43]
più volte il mondo in caòsso converso;
[44]
e in quel punto questa vecchia roccia,
[47]
la riviera del sangue in la qual bolle
[48]
qual che per vïolenza in altrui noccia».
[52]
Io vidi un’ampia fossa in arco torta,
[55]
e tra ’l piè de la ripa ed essa, in traccia
[78]
fece la barba in dietro a le mascelle.
[95]
e che porti costui in su la groppa,
[97]
Chirón si volse in su la destra poppa,
[119]
dicendo: «Colui fesse in grembo a Dio
[134]
quell’ Attila che fu flagello in terra,
[135]
e Pirro e Sesto; e in etterno munge
13. Inferno • Canto XIII
[15]
fanno lamenti in su li alberi strani.
[49]
non averebbe in te la man distesa;
[69]
che ’ lieti onor tornaro in tristi lutti.
[89]
in questi nocchi; e dinne, se tu puoi,
[92]
si convertì quel vento in cotal voce:
[97]
Cade in la selva, e non l’è parte scelta;
[100]
Surge in vermena e in pianta silvestra:
[127]
In quel che s’appiattò miser li denti,
[132]
per le rotture sanguinenti in vano.
14. Inferno • Canto XIV
[22]
Supin giacea in terra alcuna gente,
[30]
come di neve in alpe sanza vento.
[31]
Quali Alessandro in quelle parti calde
[56]
in Mongibello a la focina negra,
[63]
«O Capaneo, in ciò che non s’ammorza
[70]
Dio in disdegno, e poco par che ’l pregi;
[94]
«In mezzo mar siede un paese guasto»,
[109]
da indi in giuso è tutto ferro eletto,
[115]
Lor corso in questa valle si diroccia;
[133]
«In tutte tue question certo mi piaci»,
15. Inferno • Canto XV
[15]
perch’ io in dietro rivolto mi fossi,
[49]
«Là sù di sopra, in la vita serena»,
[50]
rispuos’ io lui, «mi smarri’ in una valle,
[53]
questi m’apparve, tornand’ ïo in quella,
[75]
s’alcuna surge ancora in lor letame,
[76]
in cui riviva la sementa santa
[81]
de l’umana natura posto in bando;
[86]
e quant’ io l’abbia in grado, mentr’ io vivo
[97]
Lo mio maestro allora in su la gota
[98]
destra si volse in dietro e riguardommi;
[106]
In somma sappi che tutti fur cherci
[113]
fu trasmutato d’Arno in Bacchiglione,
16. Inferno • Canto XVI
[1]
Già era in loco onde s’udia ’l rimbombo
[29]
rende in dispetto noi e nostri prieghi»,
[38]
Guido Guerra ebbe nome, e in sua vita
[43]
E io, che posto son con loro in croce,
[75]
Fiorenza, in te, sì che tu già ten piagni».
[114]
la gittò giuso in quell’ alto burrato.
[131]
venir notando una figura in suso,
17. Inferno • Canto XVII
[20]
che parte sono in acqua e parte in terra,
[26]
torcendo in sù la venenosa forca
[32]
e diece passi femmo in su lo stremo,
[35]
poco più oltre veggio in su la rena
[59]
in una borsa gialla vidi azzurro
[66]
mi disse: «Che fai tu in questa fossa?
[78]
torna’mi in dietro da l’anime lasse.
[91]
I’ m’assettai in su quelle spallacce;
[101]
in dietro in dietro, sì quindi si tolse;
18. Inferno • Canto XVIII
[1]
Luogo è in inferno detto Malebolge,
[9]
e ha distinto in dieci valli il fondo.
[19]
In questo luogo, de la schiena scossi
[26]
dal mezzo in qua ci venien verso ’l volto,
[40]
Mentr’ io andava, li occhi miei in uno
[45]
e assentio ch’alquanto in dietro gissi.
[76]
lo viso in te di quest’ altri mal nati,
[113]
vidi gente attuffata in uno sterco
[132]
e or s’accoscia e ora è in piedi stante.
19. Inferno • Canto XIX
[8]
montati de lo scoglio in quella parte
[11]
che mostri in cielo, in terra e nel mal mondo,
[40]
Allor venimmo in su l’argine quarto;
[72]
che sù l’avere e qui me misi in borsa.
[91]
Nostro Segnore in prima da san Pietro
[92]
ch’ei ponesse le chiavi in sua balìa?
20. Inferno • Canto XX
[9]
che fanno le letane in questo mondo.
[10]
Come ’l viso mi scese in lor più basso,
[14]
e in dietro venir li convenia,
[61]
Suso in Italia bella giace un laco,
[78]
fino a Governol, dove cade in Po.
[107]
porge la barba in su le spalle brune,
[111]
in Aulide a tagliar la prima fune.
[113]
l’alta mia tragedìa in alcun loco:
21. Inferno • Canto XXI
[1]
Così di ponte in ponte, altro parlando
[10]
ché navicar non ponno—in quella vece
[19]
I’ vedea lei, ma non vedëa in essa
[56]
fanno attuffare in mezzo la caldaia
[65]
e com’ el giunse in su la ripa sesta,
[101]
diceva l’un con l’altro, «in sul groppone?».
22. Inferno • Canto XXII
[15]
coi santi, e in taverna coi ghiottoni.
[24]
e nascondea in men che non balena.
[54]
di ch’io rendo ragione in questo caldo».
[60]
e disse: «State in là, mentr’ io lo ’nforco».
[83]
ch’ebbe i nemici di suo donno in mano,
[100]
ma stieno i Malebranche un poco in cesso,
[102]
e io, seggendo in questo loco stesso,
[122]
fermò le piante a terra, e in un punto
23. Inferno • Canto XXIII
[4]
Vòlt’ era in su la favola d’Isopo
[20]
de la paura e stava in dietro intento,
[53]
del fondo giù, ch’e’ furon in sul colle
[63]
che in Clugnì per li monaci fassi.
[67]
Oh in etterno faticoso manto!
[87]
poi si volsero in sé, e dicean seco:
[93]
dir chi tu se’ non avere in dispregio».
[99]
e che pena è in voi che sì sfavilla?».
[111]
un, crucifisso in terra con tre pali.
[122]
in questa fossa, e li altri dal concilio
[125]
sovra colui ch’era disteso in croce
[138]
che giace in costa e nel fondo soperchia».
24. Inferno • Canto XXIV
[1]
In quella parte del giovanetto anno
[4]
quando la brina in su la terra assempra
[10]
ritorna in casa, e qua e là si lagna,
[14]
in poco d’ora, e prende suo vincastro
[33]
potavam sù montar di chiappa in chiappa.
[41]
noi pur venimmo al fine in su la punta
[47]
disse ’l maestro; «ché, seggendo in piuma,
[48]
in fama non si vien, né sotto coltre;
[50]
cotal vestigio in terra di sé lascia,
[51]
qual fummo in aere e in acqua la schiuma.
[70]
Io era vòlto in giù, ma li occhi vivi
[109]
erba né biado in sua vita non pasce,
[123]
poco tempo è, in questa gola fiera.
[137]
in giù son messo tanto perch’ io fui
[143]
Pistoia in pria d’i Neri si dimagra;
25. Inferno • Canto XXV
[4]
Da indi in qua mi fuor le serpi amiche,
[14]
non vidi spirto in Dio tanto superbo,
[49]
Com’ io tenea levate in lor le ciglia,
[72]
in una faccia, ov’ eran due perduti.
[98]
ché se quello in serpente e quella in fonte
[104]
che ’l serpente la coda in forca fesse,
[125]
e di troppa matera ch’in là venne
[127]
ciò che non corse in dietro e si ritenne
26. Inferno • Canto XXVI
[6]
e tu in grande orranza non ne sali.
[39]
sì come nuvoletta, in sù salire:
[78]
in questa forma lui parlare audivi:
[136]
Noi ci allegrammo, e tosto tornò in pianto;
[140]
a la quarta levar la poppa in suso
[141]
e la prora ire in giù, com’ altrui piacque,
27. Inferno • Canto XXVII
[1]
Già era dritta in sù la fiamma e queta
[14]
dal principio nel foco, in suo linguaggio
[18]
che dato avea la lingua in lor passaggio,
[25]
Se tu pur mo in questo mondo cieco
[31]
Io era in giuso ancora attento e chino,
[79]
Quando mi vidi giunto in quella parte
[90]
né mercatante in terra di Soldano,
[92]
guardò in sé, né in me quel capestro
[102]
sì come Penestrino in terra getti.
[117]
dal quale in qua stato li sono a’ crini;
[134]
su per lo scoglio infino in su l’altr’ arco
[135]
che cuopre ’l fosso in che si paga il fio
28. Inferno • Canto XXVIII
[8]
che già, in su la fortunata terra
[28]
Mentre che tutto in lui veder m’attacco,
[45]
ch’è giudicata in su le tue accuse?».
[50]
per lo ’nferno qua giù di giro in giro;
[56]
tu che forse vedra’ il sole in breve,
[63]
indi a partirsi in terra lo distese.
[71]
e cu’ io vidi su in terra latina,
[98]
in Cesare, affermando che ’l fornito
[125]
ed eran due in uno e uno in due;
[136]
Io feci il padre e ’l figlio in sé ribelli;
[141]
dal suo principio ch’è in questo troncone.
[142]
Così s’osserva in me lo contrapasso».
29. Inferno • Canto XXIX
[30]
che non guardasti in là, sì fu partito».
[36]
e in ciò m’ha el fatto a sé più pio».
[49]
fossero in una fossa tutti ’nsembre,
[52]
Noi discendemmo in su l’ultima riva
[59]
fosse in Egina il popol tutto infermo,
[95]
con questo vivo giù di balzo in balzo,
[130]
e tra’ne la brigata in che disperse
30. Inferno • Canto XXX
[13]
E quando la fortuna volse in basso
[18]
e del suo Polidoro in su la riva
[23]
si vider mäi in alcun tanto crude,
[25]
quant’ io vidi in due ombre smorte e nude,
[28]
L’una giunse a Capocchio, e in sul nodo
[41]
falsificando sé in altrui forma,
[44]
falsificare in sé Buoso Donati,
[57]
l’un verso ’l mento e l’altro in sù rinverte.
[65]
del Casentin discendon giuso in Arno,
[72]
a metter più li miei sospiri in fuga.
[83]
ch’i’ potessi in cent’ anni andare un’oncia,
[95]
rispuose, «quando piovvi in questo greppo,
[96]
e non credo che dieno in sempiterno.
[147]
dove sien genti in simigliante piato:
31. Inferno • Canto XXXI
[19]
Poco portäi in là volta la testa,
[33]
da l’umbilico in giuso tutti quanti».
[62]
dal mezzo in giù, ne mostrava ben tanto
[66]
dal loco in giù dov’ omo affibbia ’l manto.
[89]
dal collo in giù, sì che ’n su lo scoperto
[130]
Così disse ’l maestro; e quelli in fretta
[145]
e come albero in nave si levò.
32. Inferno • Canto XXXII
[26]
di verno la Danoia in Osterlicchi,
[36]
mettendo i denti in nota di cicogna.
[37]
Ognuna in giù tenea volta la faccia;
[53]
per la freddura, pur col viso in giùe,
[54]
disse: «Perché cotanto in noi ti specchi?
[60]
degna più d’esser fitta in gelatina:
[67]
E perché non mi metti in più sermoni,
[102]
se mille fiate in sul capo mi tomi».
[103]
Io avea già i capelli in mano avvolti,
[105]
latrando lui con li occhi in giù raccolti,
[125]
ch’io vidi due ghiacciati in una buca,
33. Inferno • Canto XXXIII
[34]
In picciol corso mi parieno stanchi
[83]
e faccian siepe ad Arno in su la foce,
[84]
sì ch’elli annieghi in te ogne persona!
[93]
non volta in giù, ma tutta riversata.
[95]
e ’l duol che truova in su li occhi rintoppo,
[96]
si volge in entro a far crescer l’ambascia;
[133]
Ella ruina in sì fatta cisterna;
[145]
che questi lasciò il diavolo in sua vece
[148]
Ma distendi oggimai in qua la mano;
[156]
in anima in Cocito già si bagna,
[157]
e in corpo par vivo ancor di sopra.
34. Inferno • Canto XXXIV
[10]
Già era, e con paura il metto in metro,
[12]
e trasparien come festuca in vetro.
[74]
di vello in vello giù discese poscia
[77]
si volge, a punto in sul grosso de l’anche,
[86]
e puose me in su l’orlo a sedere;
[90]
e vidili le gambe in sù tenere;
[94]
«Lèvati sù», disse ’l maestro, «in piede:
[104]
sì sottosopra? e come, in sì poc’ ora,
[116]
tu haï i piedi in su picciola spera
35. Purgatorio • Canto I
[21]
velando i Pesci ch’erano in sua scorta.
[32]
degno di tanta reverenza in vista,
[47]
o è mutato in ciel novo consiglio,
[74]
in Utica la morte, ove lasciasti
[113]
volgianci in dietro, ché di qua dichina
[120]
che ’nfino ad essa li pare ire in vano.
[122]
pugna col sole, per essere in parte
[124]
ambo le mani in su l’erbetta sparte
[130]
Venimmo poi in sul lito diserto,
36. Purgatorio • Canto II
[46]
‘In exitu Isräel de Aegypto’
[50]
ond’ ei si gittar tutti in su la piaggia:
37. Purgatorio • Canto III
[18]
ch’avëa in me de’ suoi raggi l’appoggio.
[36]
che tiene una sustanza in tre persone.
[65]
rispuose: «Andiamo in là, ch’ei vegnon piano;
[77]
sì che possibil sia l’andare in suso;
[87]
pudica in faccia e ne l’andare onesta.
[89]
la luce in terra dal mio destro canto,
[91]
restaro, e trasser sé in dietro alquanto,
[96]
per che ’l lume del sole in terra è fesso.
[126]
avesse in Dio ben letta questa faccia,
[128]
in co del ponte presso a Benevento,
[136]
Vero è che quale in contumacia more
[138]
star li convien da questa ripa in fore,
[140]
in sua presunzïon, se tal decreto
38. Purgatorio • Canto IV
[6]
ch’un’anima sovr’ altra in noi s’accenda.
[25]
Vassi in Sanleo e discendesi in Noli,
[26]
montasi su in Bismantova e ’n Cacume
[34]
Poi che noi fummo in su l’orlo suppremo
[47]
additandomi un balzo poco in sùe
[62]
fossero in compagnia di quello specchio
[69]
con questo monte in su la terra stare
[80]
che si chiama Equatore in alcun’ arte,
[99]
che di sedere in pria avrai distretta!».
[127]
Ed elli: «O frate, andar in sù che porta?
[129]
l’angel di Dio che siede in su la porta.
[131]
di fuor da essa, quanto fece in vita,
[133]
se orazïone in prima non m’aita
[134]
che surga sù di cuor che in grazia viva;
39. Purgatorio • Canto V
[16]
ché sempre l’omo in cui pensier rampolla
[27]
mutar lor canto in un «oh!» lungo e roco;
[28]
e due di loro, in forma di messaggi,
[40]
che color non tornasser suso in meno;
[45]
«però pur va, e in andando ascolta».
[63]
di mondo in mondo cercar mi si face».
[71]
in Fano, sì che ben per me s’adori
[74]
ond’ uscì ’l sangue in sul quale io sedea,
[75]
fatti mi fuoro in grembo a li Antenori,
[77]
quel da Esti il fé far, che m’avea in ira
[84]
de le mie vene farsi in terra laco».
[96]
che sovra l’Ermo nasce in Apennino.
[110]
quell’ umido vapor che in acqua riede,
[118]
sì che ’l pregno aere in acqua si converse;
[124]
Lo corpo mio gelato in su la foce
40. Purgatorio • Canto VI
[10]
Tal era io in quella turba spessa,
[15]
e l’altro ch’annegò correndo in caccia.
[29]
o luce mia, espresso in alcun testo
[38]
perché foco d’amor compia in un punto
[47]
tu la vedrai di sopra, in su la vetta
[72]
«Mantüa . . . », e l’ombra, tutta in sé romita,
[77]
nave sanza nocchiere in gran tempesta,
[82]
e ora in te non stanno sanza guerra
[86]
le tue marine, e poi ti guarda in seno,
[87]
s’alcuna parte in te di pace gode.
[92]
e lasciar seder Cesare in la sella,
[119]
che fosti in terra per noi crucifisso,
[123]
in tutto de l’accorger nostro scisso?
[130]
Molti han giustizia in cuore, e tardi scocca
[132]
ma il popol tuo l’ha in sommo de la bocca.
[150]
che non può trovar posa in su le piume,
41. Purgatorio • Canto VII
[52]
E ’l buon Sordello in terra fregò ’l dito,
[58]
Ben si poria con lei tornare in giuso
[71]
che ne condusse in fianco de la lacca,
[75]
fresco smeraldo in l’ora che si fiacca,
[82]
‘Salve, Regina’ in sul verde e ’n su’ fiori
[99]
che Molta in Albia, e Albia in mar ne porta:
[117]
ben andava il valor di vaso in vaso,
[134]
guardando in suso, è Guiglielmo marchese,
42. Purgatorio • Canto VIII
[23]
tacito poscia riguardare in sùe,
[29]
erano in veste, che da verdi penne
[32]
e l’altro scese in l’opposita sponda,
[33]
sì che la gente in mezzo si contenne.
[34]
Ben discernëa in lor la testa bionda;
[59]
venni stamane, e sono in prima vita,
[62]
Sordello ed elli in dietro si raccolse
[77]
quanto in femmina foco d’amor dura,
[84]
che misuratamente in core avvampa.
[112]
«Se la lucerna che ti mena in alto
[137]
ti fia chiavata in mezzo de la testa
43. Purgatorio • Canto IX
[5]
poste in figura del freddo animale
[9]
e ’l terzo già chinava in giuso l’ale;
[11]
vinto dal sonno, in su l’erba inchinai
[19]
in sogno mi parea veder sospesa
[27]
disdegna di portarne suso in piede’.
[35]
li occhi svegliati rivolgendo in giro
[38]
trafuggò lui dormendo in le sue braccia,
[65]
e che muta in conforto sua paura,
[73]
Noi ci appressammo, ed eravamo in parte
[82]
e una spada nuda avëa in mano,
[84]
ch’io drizzava spesso il viso in vano.
[91]
«Ed ella i passi vostri in bene avanzi»,
[96]
ch’io mi specchiai in esso qual io paio.
[104]
l’angel di Dio sedendo in su la soglia
[141]
udire in voce mista al dolce suono.
44. Purgatorio • Canto X
[11]
cominciò ’l duca mio, «in accostarsi
[18]
sù dove il monte in dietro si rauna,
[20]
di nostra via, restammo in su un piano
[24]
misurrebbe in tre volte un corpo umano;
[34]
L’angel che venne in terra col decreto
[38]
quivi intagliato in un atto soave,
[43]
e avea in atto impressa esta favella
[45]
come figura in cera si suggella.
[59]
partita in sette cori, a’ due mie’ sensi
[66]
e più e men che re era in quel caso.
[81]
sovr’ essi in vista al vento si movieno.
[87]
come persona in cui dolor s’affretta,
[90]
a te che fia, se ’l tuo metti in oblio?»;
[127]
Di che l’animo vostro in alto galla,
[128]
poi siete quasi antomata in difetto,
[129]
sì come vermo in cui formazion falla?
45. Purgatorio • Canto XI
[64]
ogn’ uomo ebbi in despetto tanto avante,
[66]
e sallo in Campagnatico ogne fante.
[73]
Ascoltando chinai in giù la faccia;
[81]
ch’alluminar chiamata è in Parisi?».
[84]
l’onore è tutto or suo, e mio in parte.
[92]
com’ poco verde in su la cima dura,
[108]
al cerchio che più tardi in cielo è torto.
[111]
e ora a pena in Siena sen pispiglia,
46. Purgatorio • Canto XII
[13]
ed el mi disse: «Volgi li occhi in giùe:
[38]
vedea io te segnata in su la strada,
[40]
O Saùl, come in su la propria spada
[41]
quivi parevi morto in Gelboè,
[44]
già mezza ragna, trista in su li stracci
[58]
Mostrava come in rotta si fuggiro
[61]
Vedeva Troia in cenere e in caverne;
[83]
sì che i diletti lo ’nvïarci in suso;
[128]
con cosa in capo non da lor saputa,
47. Purgatorio • Canto XIII
[20]
s’altra ragione in contrario non ponta,
[87]
che ’l disio vostro solo ha in sua cura,
[96]
che vivesse in Italia peregrina».
[101]
in vista; e se volesse alcun dir ‘Come?’,
[102]
lo mento a guisa d’orbo in sù levava.
[116]
in campo giunti co’ loro avversari,
[121]
tanto ch’io volsi in sù l’ardita faccia,
[124]
Pace volli con Dio in su lo stremo
[128]
Pier Pettinaio in sue sante orazioni,
[152]
che spera in Talamone, e perderagli
48. Purgatorio • Canto XIV
[17]
un fiumicel che nasce in Falterona,
[42]
che par che Circe li avesse in pastura.
[44]
che d’altro cibo fatto in uman uso,
[59]
cacciator di quei lupi in su la riva
[79]
Ma da che Dio in te vuol che traluca
[99]
Oh Romagnuoli tornati in bastardi!
[100]
Quando in Bologna un Fabbro si ralligna?
[101]
quando in Faenza un Bernardin di Fosco,
[141]
in destro feci, e non innanzi, il passo.
49. Purgatorio • Canto XV
[20]
dal cader de la pietra in igual tratta,
[53]
torcesse in suso il disiderio vostro,
[57]
e più di caritate arde in quel chiostro».
[62]
in più posseditor, faccia più ricchi
[83]
vidimi giunto in su l’altro girone,
[85]
Ivi mi parve in una visïone
[87]
e vedere in un tempio più persone;
[88]
e una donna, in su l’entrar, con atto
[96]
quando di gran dispetto in altrui nacque,
[106]
Poi vidi genti accese in foco d’ira
[112]
orando a l’alto Sire, in tanta guerra,
50. Purgatorio • Canto XVI
[12]
in cosa che ’l molesti, o forse ancida,
[20]
una parola in tutte era e un modo,
[36]
l’udir ci terrà giunti in quella vece».
[40]
E se Dio m’ha in sua grazia rinchiuso,
[64]
Alto sospir, che duolo strinse in «uhi!»,
[70]
Se così fosse, in voi fora distrutto
[81]
la mente in voi, che ’l ciel non ha in sua cura.
[83]
in voi è la cagione, in voi si cheggia;
[91]
Di picciol bene in pria sente sapore;
[115]
In sul paese ch’Adice e Po riga,
[121]
Ben v’èn tre vecchi ancora in cui rampogna
[128]
per confondere in sé due reggimenti,
[135]
in rimprovèro del secol selvaggio?».
51. Purgatorio • Canto XVII
[8]
in giugnere a veder com’ io rividi
[9]
lo sole in pria, che già nel corcar era.
[34]
surse in mia visïone una fanciulla
[45]
maggior assai che quel ch’è in nostro uso.
[75]
la possa de le gambe posta in triegue.
[104]
amor sementa in voi d’ogne virtute
[114]
amor nasce in tre modi in vostro limo.
[117]
ch’el sia di sua grandezza in basso messo;
52. Purgatorio • Canto XVIII
[21]
tosto che dal piacere in atto è desto.
[27]
che per piacer di novo in voi si lega.
[28]
Poi, come ’l foco movesi in altura
[30]
là dove più in sua matera dura,
[31]
così l’animo preso entra in disire,
[36]
ciascun amore in sé laudabil cosa;
[47]
dir ti poss’ io; da indi in là t’aspetta
[51]
specifica vertute ha in sé colletta,
[54]
come per verdi fronde in pianta vita.
[58]
che sono in voi sì come studio in ape
[65]
ragion di meritare in voi, secondo
[72]
di ritenerlo è in voi la podestate.
[102]
punse Marsilia e poi corse in Ispagna».
[106]
«O gente in cui fervore aguto adesso
[108]
da voi per tepidezza in ben far messo,
[118]
Io fui abate in San Zeno a Verona
[126]
ha posto in loco di suo pastor vero».
[143]
e tanto d’uno in altro vaneggiai,
[145]
e ’l pensamento in sogno trasmutai.
53. Purgatorio • Canto XIX
[5]
veggiono in orïente, innanzi a l’alba,
[7]
mi venne in sogno una femmina balba,
[14]
in poco d’ora, e lo smarrito volto,
[20]
che ’ marinari in mezzo mar dismago;
[30]
con li occhi fitti pur in quella onesta.
[44]
parlare in modo soave e benigno,
[45]
qual non si sente in questa mortal marca.
[47]
volseci in sù colui che sì parlonne
[72]
giacendo a terra tutta volta in giuso.
[91]
dicendo: «Spirto in cui pianger matura
[110]
né più salir potiesi in quella vita;
[111]
per che di questa in me s’accese amore.
[116]
in purgazion de l’anime converse;
[119]
in alto, fisso a le cose terrene,
[130]
«Qual cagion», disse, «in giù così ti torse?».
54. Purgatorio • Canto XX
[9]
da l’altra parte in fuor troppo s’approccia.
[21]
come fa donna che in parturir sia;
[42]
grazia in te luce prima che sie morto.
[54]
tutti, fuor ch’un renduto in panni bigi,
[67]
Carlo venne in Italia e, per ammenda,
[86]
veggio in Alagna intrar lo fiordaliso,
[102]
contrario suon prendemo in quella vece.
[114]
e in infamia tutto ’l monte gira
[131]
pria che Latona in lei facesse ’l nido
[136]
‘Glorïa in excelsis’ tutti ‘Deo’
[144]
tornate già in su l’usato pianto.
[147]
se la memoria mia in ciò non erra,
55. Purgatorio • Canto XXI
[8]
che Cristo apparve a’ due ch’erano in via,
[17]
ti ponga in pace la verace corte
[44]
di quel che ’l ciel da sé in sé riceve
[93]
ma caddi in via con la seconda soma.
[112]
e «Se tanto labore in bene assommi»,
[124]
Questi che guida in alto li occhi miei,
56. Purgatorio • Canto XXII
[9]
seguiva in sù li spiriti veloci;
[32]
esser ch’i’ fossi avaro in l’altra vita,
[99]
dimmi se son dannati, e in qual vico».
[120]
drizzando pur in sù l’ardente corno,
[131]
un alber che trovammo in mezza strada,
[133]
e come abete in alto si digrada
[134]
di ramo in ramo, così quello in giuso,
57. Purgatorio • Canto XXIII
[37]
Già era in ammirar che sì li affama,
[45]
ciò che l’aspetto in sé avea conquiso.
[66]
in fame e ’n sete qui si rifà santa.
[79]
Se prima fu la possa in te finita
[93]
quanto in bene operare è più soletta;
[100]
nel qual sarà in pergamo interdetto
58. Purgatorio • Canto XXIV
[22]
ebbe la Santa Chiesa in le sue braccia:
[65]
alcuna volta in aere fanno schiera,
[66]
poi volan più a fretta e vanno in filo,
[80]
di giorno in giorno più di ben si spolpa,
[92]
in questo regno, sì ch’io perdo troppo
[98]
e io rimasi in via con esso i due
[105]
per esser pur allora vòlto in laci.
[137]
e già mai non si videro in fornace
[140]
montare in sù, qui si convien dar volta;
59. Purgatorio • Canto XXV
[45]
sovr’ altrui sangue in natural vasello.
[53]
qual d’una pianta, in tanto differente,
[54]
che questa è in via e quella è già a riva,
[74]
in sua sustanzia, e fassi un’alma sola,
[75]
che vive e sente e sé in sé rigira.
[80]
solvesi da la carne, e in virtute
[84]
in atto molto più che prima agute.
[95]
e in quella forma ch’è in lui suggella
[112]
Quivi la ripa fiamma in fuor balestra,
[113]
e la cornice spira fiato in suso
60. Purgatorio • Canto XXVI
[4]
feriami il sole in su l’omero destro,
[6]
mutava in bianco aspetto di cilestro;
[70]
che ciascun’ ombra fece in sua paruta;
[85]
in obbrobrio di noi, per noi si legge,
[102]
né, per lo foco, in là più m’appressai.
[107]
per quel ch’i’ odo, in me, e tanto chiaro,
[125]
di grido in grido pur lui dando pregio,
61. Purgatorio • Canto XXVII
[4]
e l’onde in Gange da nona rïarse,
[7]
Fuor de la fiamma stava in su la riva,
[9]
in voce assai più che la nostra viva.
[11]
anime sante, il foco: intrate in esso,
[16]
In su le man commesse mi protesi,
[32]
volgiti in qua e vieni: entra sicuro!».
[38]
Piramo in su la morte, e riguardolla,
[49]
Sì com’ fui dentro, in un bogliente vetro
[91]
Sì ruminando e sì mirando in quelle,
[97]
giovane e bella in sogno mi parea
[117]
oggi porrà in pace le tue fami».
[125]
fu corsa e fummo in su ’l grado superno,
[126]
in me ficcò Virgilio li occhi suoi,
[128]
veduto hai, figlio; e se’ venuto in parte
62. Purgatorio • Canto XXVIII
[8]
avere in sé, mi feria per la fronte
[19]
tal qual di ramo in ramo si raccoglie
[20]
per la pineta in su ’l lito di Chiassi,
[29]
parrieno avere in sé mistura alcuna
[46]
vegnati in voglia di trarreti avanti»,
[55]
volsesi in su i vermigli e in su i gialli
[77]
cominciò ella, «in questo luogo eletto
[95]
per sua difalta in pianto e in affanno
[103]
Or perché in circuito tutto quanto
[106]
in questa altezza ch’è tutta disciolta
[120]
e frutto ha in sé che di là non si schianta.
[141]
forse in Parnaso esto loco sognaro.
63. Purgatorio • Canto XXIX
[18]
tal che di balenar mi mise in forse.
[42]
forti cose a pensar mettere in versi.
[69]
s’io riguardava in lei, come specchio anco.
[77]
di sette liste, tutte in quei colori
[79]
Questi ostendali in dietro eran maggiori
[87]
sieno in etterno le bellezze tue!».
[91]
sì come luce luce in ciel seconda,
[107]
un carro, in su due rote, trïunfale,
[109]
Esso tendeva in sù l’una e l’altra ale
[121]
Tre donne in giro da la destra rota
[131]
in porpore vestite, dietro al modo
[132]
d’una di lor ch’avea tre occhi in testa.
[134]
vidi due vecchi in abito dispari,
[135]
ma pari in atto e onesto e sodo.
[142]
Poi vidi quattro in umile paruta;
64. Purgatorio • Canto XXX
[16]
cotali in su la divina basterna
[30]
e ricadeva in giù dentro e di fori,
[58]
Quasi ammiraglio che in poppa e in prora
[61]
in su la sponda del carro sinistra,
[77]
ma veggendomi in esso, i trassi a l’erba,
[83]
di sùbito ‘In te, Domine, speravi’;
[88]
poi, liquefatta, in sé stessa trapela,
[100]
Ella, pur ferma in su la detta coscia
[117]
fatto averebbe in lui mirabil prova.
[123]
meco il menava in dritta parte vòlto.
[124]
Sì tosto come in su la soglia fui
[134]
con le quali e in sogno e altrimenti
65. Purgatorio • Canto XXXI
[12]
in te non sono ancor da l’acqua offense».
[41]
l’accusa del peccato, in nostra corte
[47]
sì udirai come in contraria parte
[50]
piacer, quanto le belle membra in ch’io
[58]
Non ti dovea gravar le penne in giuso,
[80]
vider Beatrice volta in su la fiera
[81]
ch’è sola una persona in due nature.
[121]
Come in lo specchio il sol, non altrimenti
[125]
quando vedea la cosa in sé star queta,
[141]
sì di Parnaso, o bevve in sua cisterna,
66. Purgatorio • Canto XXXII
[21]
prima che possa tutta in sé mutarsi;
[34]
Forse in tre voli tanto spazio prese
[39]
di foglie e d’altra fronda in ciascun ramo.
[85]
E tutto in dubbio dissi: «Ov’ è Beatrice?».
[87]
nova sedere in su la sua radice.
[94]
Sola sedeasi in su la terra vera,
[97]
In cerchio le facevan di sé claustro
[98]
le sette ninfe, con quei lumi in mano
[103]
Però, in pro del mondo che mal vive,
[116]
ond’ el piegò come nave in fortuna,
[122]
la donna mia la volse in tanta futa
[140]
e l’una e l’altra rota e ’l temo, in tanto
[144]
tre sovra ’l temo e una in ciascun canto.
[148]
Sicura, quasi rocca in alto monte,
67. Purgatorio • Canto XXXIII
[8]
a lei di dir, levata dritta in pè,
[17]
lo decimo suo passo in terra posto,
[61]
Per morder quella, in pena e in disio
[63]
bramò colui che ’l morso in sé punio.
[137]
da scrivere, i’ pur cantere’ in parte
68. Paradiso • Canto I
[3]
in una parte più e meno altrove.
[31]
che parturir letizia in su la lieta
[46]
quando Beatrice in sul sinistro fianco
[50]
uscir del primo e risalire in suso,
[65]
fissa con li occhi stava; e io in lei
[69]
che ’l fé consorto in mar de li altri dèi.
[91]
Tu non se’ in terra, sì come tu credi;
[117]
questi la terra in sé stringe e aduna;
[126]
che ciò che scocca drizza in segno lieto.
[132]
di piegar, così pinta, in altra parte;
[139]
Maraviglia sarebbe in te se, privo
[141]
com’ a terra quïete in foco vivo».
69. Paradiso • Canto II
[1]
O voi che siete in piccioletta barca,
[5]
non vi mettete in pelago, ché forse,
[22]
Beatrice in suso, e io in lei guardava;
[23]
e forse in tanto in quanto un quadrel posa
[29]
«Drizza la mente in Dio grata», mi disse,
[39]
ch’esser convien se corpo in corpo repe,
[41]
di veder quella essenza in che si vede
[50]
di questo corpo, che là giuso in terra
[68]
una sola virtù sarebbe in tutti,
[74]
cagion che tu dimandi, o d’oltre in parte
[81]
lo lume come in altro raro ingesto.
[92]
ivi lo raggio più che in altre parti,
[122]
come tu vedi omai, di grado in grado,
[141]
nel qual, sì come vita in voi, si lega.
70. Paradiso • Canto III
[14]
debili sì, che perla in bianca fronte
[51]
beata sono in la spera più tarda.
[57]
li nostri voti, e vòti in alcun canto».
[76]
che vedrai non capere in questi giri,
[77]
s’essere in carità è qui necesse,
[82]
sì che, come noi sem di soglia in soglia
[89]
in cielo è paradiso, etsi la grazia
71. Paradiso • Canto IV
[31]
non hanno in altro cielo i loro scanni
[60]
in alcun vero suo arco percuote.
[77]
ma fa come natura face in foco,
[83]
come tenne Lorenzo in su la grada,
[110]
ma consentevi in tanto in quanto teme,
[111]
se si ritrae, cadere in più affanno.
[117]
tal puose in pace uno e altro disio.
[127]
Posasi in esso, come fera in lustra,
[132]
ch’al sommo pinge noi di collo in collo.
72. Paradiso • Canto V
[35]
ma perché Santa Chiesa in ciò dispensa,
[59]
se la cosa dimessa in la sorpresa
[104]
trarsi ver’ noi, e in ciascun s’udia:
[113]
m’era in disio d’udir lor condizioni,
73. Paradiso • Canto VI
[8]
governò ’l mondo lì di mano in mano,
[9]
e, sì cangiando, in su la mia pervenne.
[14]
una natura in Cristo esser, non piùe,
[37]
Tu sai ch’el fece in Alba sua dimora
[41]
al dolor di Lucrezia in sette regi,
[80]
con costui puose il mondo in tanta pace,
[85]
diventa in apparenza poco e scuro,
[86]
se in mano al terzo Cesare si mira
[89]
li concedette, in mano a quel ch’i’ dico,
[91]
Or qui t’ammira in ciò ch’io ti replìco:
[117]
del vero amore in sù poggin men vivi.
[122]
in noi l’affetto sì, che non si puote
[125]
così diversi scanni in nostra vita
74. Paradiso • Canto VII
[21]
punita fosse, t’ha in pensier miso;
[29]
giù per secoli molti in grande errore,
[32]
s’era allungata, unì a sé in persona
[45]
in che era contratta tal natura.
[53]
di pensiero in pensier dentro ad un nodo,
[65]
ogne livore, ardendo in sé, sfavilla
[82]
e in sua dignità mai non rivene,
[122]
ritorno a dichiararti in alcun loco,
[132]
sì come sono, in loro essere intero;
[138]
in queste stelle che ’ntorno a lor vanno.
75. Paradiso • Canto VIII
[1]
Solea creder lo mondo in suo periclo
[9]
e dicean ch’el sedette in grembo a Dido;
[13]
Io non m’accorsi del salire in ella;
[16]
E come in fiamma favilla si vede,
[17]
e come in voce voce si discerne,
[19]
vid’ io in essa luce altre lucerne
[20]
muoversi in giro più e men correnti,
[27]
pria cominciato in li alti Serafini;
[63]
da ove Tronto e Verde in mare sgorga.
[64]
Fulgeami già in fronte la corona
[84]
che non curasse di mettere in arca».
[90]
perché ’l discerni rimirando in Dio.
[99]
sua provedenza in questi corpi grandi.
[101]
sono in la mente ch’è da sé perfetta,
[105]
sì come cosa in suo segno diretta.
[114]
che la natura, in quel ch’è uopo, stanchi».
[116]
per l’omo in terra, se non fosse cive?».
76. Paradiso • Canto IX
[12]
drizzando in vanità le vostre tempie!
[21]
ch’i’ possa in te refletter quel ch’io penso!».
[25]
«In quella parte de la terra prava
[54]
sì, che per simil non s’entrò in malta.
[66]
in che si mise com’ era davante.
[68]
per cara cosa, mi si fece in vista
[69]
qual fin balasso in che lo sol percuota.
[82]
«La maggior valle in che l’acqua si spanda»,
[110]
ten porti che son nate in questa spera,
[112]
Tu vuo’ saper chi è in questa lumera
[114]
come raggio di sole in acqua mera.
[118]
Da questo cielo, in cui l’ombra s’appunta
[122]
in alcun cielo de l’alta vittoria
[125]
di Iosüè in su la Terra Santa,
77. Paradiso • Canto X
[17]
molta virtù nel ciel sarebbe in vano,
[33]
in che più tosto ognora s’appresenta;
[38]
di bene in meglio, sì subitamente
[59]
e sì tutto ’l mio amore in lui si mise,
[63]
mia mente unita in più cose divise.
[66]
più dolci in voce che in vista lucenti:
[85]
multiplicato in te tanto resplende,
[89]
per la tua sete, in libertà non fora
[105]
aiutò sì che piace in paradiso.
[116]
che giù in carne più a dentro vide
[122]
di luce in luce dietro a le mie lode,
[128]
giuso in Cieldauro; ed essa da martiro
[146]
muoversi e render voce a voce in tempra
[147]
e in dolcezza ch’esser non pò nota
78. Paradiso • Canto XI
[3]
quei che ti fanno in basso batter l’ali!
[11]
con Bëatrice m’era suso in cielo
[14]
punto del cerchio in che avanti s’era,
[23]
in sì aperta e ’n sì distesa lingua
[34]
in sé sicura e anche a lui più fida,
[35]
due principi ordinò in suo favore,
[37]
L’un fu tutto serafico in ardore;
[38]
l’altro per sapïenza in terra fue
[58]
ché per tal donna, giovinetto, in guerra
[63]
poscia di dì in dì l’amò più forte.
[72]
ella con Cristo pianse in su la croce.
[96]
meglio in gloria del ciel si canterebbe,
[120]
di Pietro in alto mar per dritto segno;
[136]
in parte fia la tua voglia contenta,
79. Paradiso • Canto XII
[8]
nostre serene in quelle dolci tube,
[30]
parer mi fece in volgermi al suo dove;
[41]
provide a la milizia, ch’era in forse,
[46]
In quella parte ove surge ad aprire
[54]
in che soggiace il leone e soggioga:
[67]
e perché fosse qual era in costrutto,
[77]
trovato in terra da la sua nutrice,
[85]
in picciol tempo gran dottor si feo;
[107]
in che la Santa Chiesa si difese
[108]
e vinse in campo la sua civil briga,
[135]
lo qual giù luce in dodici libelli;
80. Paradiso • Canto XIII
[11]
che si comincia in punta de lo stelo
[13]
aver fatto di sé due segni in cielo,
[26]
ma tre persone in divina natura,
[27]
e in una persona essa e l’umana.
[30]
felicitando sé di cura in cura.
[32]
poscia la luce in che mirabil vita
[40]
e in quel che, forato da la lancia,
[51]
nel vero farsi come centro in tondo.
[59]
quasi specchiato, in nove sussistenze,
[62]
giù d’atto in atto, tanto divenendo,
[74]
e fosse il cielo in sua virtù supprema,
[87]
né fia qual fu in quelle due persone.
[97]
non per sapere il numero in che enno
[105]
in che lo stral di mia intenzion percuote;
[119]
l’oppinïon corrente in falsa parte,
[129]
in render torti li diritti volti.
[132]
le biade in campo pria che sien mature;
[135]
poscia portar la rosa in su la cima;
81. Paradiso • Canto XIV
[2]
movesi l’acqua in un ritondo vaso,
[29]
e regna sempre in tre e ’n due e ’n uno,
[56]
fia vinto in apparenza da la carne
[84]
sol con mia donna in più alta salute.
[89]
ch’è una in tutti, a Dio feci olocausto,
[102]
che fan giunture di quadranti in tondo.
[108]
vedendo in quell’ albor balenar Cristo.
[109]
Di corno in corno e tra la cima e ’l basso
[118]
E come giga e arpa, in tempra tesa
82. Paradiso • Canto XV
[1]
Benigna volontade in che si liqua
[27]
quando in Eliso del figlio s’accorse.
[53]
in ch’io ti parlo, mercè di colei
[60]
che alcun altro in questa turba gaia.
[63]
in che, prima che pensi, il pensier pandi;
[64]
ma perché ’l sacro amore in che io veglio
[81]
diversamente son pennuti in ali;
[82]
ond’ io, che son mortal, mi sento in questa
[88]
«O fronda mia in che io compiacemmi
[93]
girato ha ’l monte in la prima cornice,
[99]
si stava in pace, sobria e pudica.
[133]
Maria mi diè, chiamata in alte grida;
[141]
tanto per bene ovrar li venni in grado.
83. Paradiso • Canto XVI
[8]
sì che, se non s’appon di dì in die,
[11]
in che la sua famiglia men persevra,
[24]
che si segnaro in vostra püerizia;
[29]
carbone in fiamma, così vid’ io quella
[35]
al parto in che mia madre, ch’è or santa,
[66]
e forse in Valdigrieve i Buondelmonti.
[80]
sì come voi; ma celasi in alcuna
[102]
dorata in casa sua già l’elsa e ’l pome.
[111]
fiorian Fiorenza in tutt’ i suoi gran fatti.
[149]
vid’ io Fiorenza in sì fatto riposo,
84. Paradiso • Canto XVII
[15]
non capere in trïangol due ottusi,
[17]
anzi che sieno in sé, mirando il punto
[31]
Né per ambage, in che la gente folle
[41]
se non come dal viso in che si specchia
[53]
in grido, come suol; ma la vendetta
[63]
con la qual tu cadrai in questa valle;
[73]
ch’in te avrà sì benigno riguardo,
[84]
in non curar d’argento né d’affanni.
[102]
in quella tela ch’io le porsi ordita,
[115]
e poscia per lo ciel, di lume in lume,
[121]
La luce in che rideva il mio tesoro
[136]
Però ti son mostrate in queste rote,
85. Paradiso • Canto XVIII
[17]
raggiava in Bëatrice, dal bel viso
[27]
in lui di ragionarmi ancora alquanto.
[28]
El cominciò: «In questa quinta soglia
[36]
che fa in nube il suo foco veloce».
[53]
per vedere in Beatrice il mio dovere,
[59]
bene operando, l’uom di giorno in giorno
[64]
E qual è ’l trasmutare in picciol varco
[65]
di tempo in bianca donna, quando ’l volto
[70]
Io vidi in quella giovïal facella
[78]
or D, or I, or L in sue figure.
[87]
paia tua possa in questi versi brevi!
[88]
Mostrarsi dunque in cinque volte sette
[106]
e quïetata ciascuna in suo loco,
[118]
Per ch’io prego la mente in che s’inizia
[125]
adora per color che sono in terra
86. Paradiso • Canto XIX
[4]
parea ciascuna rubinetto in cui
[16]
e in terra lasciai la mia memoria
[26]
che lungamente m’ha tenuto in fame,
[27]
non trovandoli in terra cibo alcuno.
[44]
in tutto l’universo, che ’l suo verbo
[45]
non rimanesse in infinito eccesso.
[62]
in pelago nol vede; e nondimeno
[75]
sanza peccato in vita o in sermoni.
[107]
che saranno in giudicio assai men prope
[111]
l’uno in etterno ricco e l’altro inòpe.
[135]
che noteranno molto in parvo loco.
87. Paradiso • Canto XX
[6]
per molte luci, in che una risplende;
[14]
quanto parevi ardente in que’ flailli,
[20]
che scende chiaro giù di pietra in pietra,
[29]
per lo suo becco in forma di parole,
[31]
«La parte in me che vede e pate il sole
[35]
quelli onde l’occhio in testa mi scintilla,
[37]
Colui che luce in mezzo per pupilla,
[39]
che l’arca traslatò di villa in villa:
[41]
in quanto effetto fu del suo consiglio,
[49]
E quel che segue in la circunferenza
[68]
che Rifëo Troiano in questo tondo
[87]
per non tenermi in ammirar sospeso:
[104]
Gentili, ma Cristiani, in ferma fede
[113]
tornata ne la carne, in che fu poco,
[114]
credette in lui che potëa aiutarla;
[115]
e credendo s’accese in tanto foco
[122]
per che, di grazia in grazia, Dio li aperse
[124]
ond’ ei credette in quella, e non sofferse
[137]
perché il ben nostro in questo ben s’affina,
[144]
in che più di piacer lo canto acquista,
88. Paradiso • Canto XXI
[28]
di color d’oro in che raggio traluce
[29]
vid’ io uno scaleo eretto in suso
[41]
in quello sfavillar che ’nsieme venne,
[42]
sì come in certo grado si percosse.
[58]
e dì perché si tace in questa rota
[74]
come libero amore in questa corte
[84]
penetrando per questa in ch’io m’inventro,
[100]
La mente, che qui luce, in terra fumma;
[121]
In quel loco fu’ io Pietro Damiano,
[123]
di Nostra Donna in sul lito adriano.
[126]
che pur di male in peggio si travasa.
[137]
di grado in grado scendere e girarsi,
89. Paradiso • Canto XXII
[7]
mi disse: «Non sai tu che tu se’ in cielo?
[16]
La spada di qua sù non taglia in fretta
[38]
fu frequentato già in su la cima
[54]
ch’io veggio e noto in tutti li ardor vostri,
[62]
s’adempierà in su l’ultima spera,
[65]
ciascuna disïanza; in quella sola
[67]
perché non è in loco e non s’impola;
[99]
poi, come turbo, in sù tutto s’avvolse.
[109]
tu non avresti in tanto tratto e messo
[110]
nel foco il dito, in quant’ io vidi ’l segno
[128]
rimira in giù, e vedi quanto mondo
[150]
e come sono in distante riparo.
90. Paradiso • Canto XXIII
[6]
in che gravi labor li sono aggrati,
[7]
previene il tempo in su aperta frasca,
[42]
e fuor di sua natura in giù s’atterra,
[73]
Quivi è la rosa in che ’l verbo divino
[95]
formata in cerchio a guisa di corona,
[124]
ciascun di quei candori in sù si stese
[131]
in quelle arche ricchissime che fuoro
91. Paradiso • Canto XXIV
[13]
E come cerchi in tempra d’orïuoli
[54]
in quella luce onde spirava questo;
[73]
che l’esser loro v’è in sola credenza,
[93]
in su le vecchie e ’n su le nuove cuoia,
[110]
in campo, a seminar la buona pianta
[115]
E quel baron che sì di ramo in ramo,
[130]
E io rispondo: Io credo in uno Dio
[139]
e credo in tre persone etterne, e queste
[146]
che si dilata in fiamma poi vivace,
[147]
e come stella in cielo in me scintilla».
92. Paradiso • Canto XXV
[8]
ritornerò poeta, e in sul fonte
[31]
fa risonar la spene in questa altezza:
[45]
in te e in altrui di ciò conforte,
[56]
vegna in Ierusalemme per vedere,
[60]
quanto questa virtù t’è in piacere,
[65]
pronto e libente in quel ch’elli è esperto,
[73]
‘Sperino in te’, ne la sua tëodia
[78]
e in altrui vostra pioggia repluo».
[98]
‘Sperent in te’ di sopr’ a noi s’udì;
[103]
E come surge e va ed entra in ballo
[110]
e la mia donna in lor tenea l’aspetto,
[124]
In terra è terra il mio corpo, e saragli
93. Paradiso • Canto XXVI
[5]
de la vista che haï in me consunta,
[9]
la vista in te smarrita e non defunta:
[21]
di ragionare ancor mi mise in cura;
[27]
cotale amor convien che in me si ’mprenti:
[28]
ché ’l bene, in quanto ben, come s’intende,
[30]
quanto più di bontate in sé comprende.
[34]
più che in altra convien che si mova
[36]
il vero in che si fonda questa prova.
[72]
a lo splendor che va di gonna in gonna,
[88]
fec’ io in tanto in quant’ ella diceva,
[123]
fïate, mentre ch’ïo in terra fu’mi.
[134]
I s’appellava in terra il sommo bene
[138]
in ramo, che sen va e altra vene.
94. Paradiso • Canto XXVII
[22]
Quelli ch’usurpa in terra il luogo mio,
[50]
divenisser signaculo in vessillo
[55]
In vesta di pastor lupi rapaci
[68]
in giuso l’aere nostro, quando ’l corno
[70]
in sù vid’ io così l’etera addorno
[77]
de l’attendere in sù, mi disse: «Adima
[93]
in carne umana o ne le sue pitture,
[110]
che la mente divina, in che s’accende
[118]
e come il tempo tegna in cotal testo
[126]
in bozzacchioni le sosine vere.
95. Paradiso • Canto XXVIII
[4]
come in lo specchio fiamma di doppiero
[6]
prima che l’abbia in vista o in pensiero,
[14]
li miei da ciò che pare in quel volume,
[36]
in numero distante più da l’uno;
[40]
La donna mia, che mi vedëa in cura
[47]
con l’ordine ch’io veggio in quelle rote,
[53]
in questo miro e angelico templo
[78]
in ciascun cielo, a süa intelligenza».
[87]
e come stella in cielo il ver si vide.
[94]
Io sentiva osannar di coro in coro
[108]
nel vero in che si queta ogne intelletto.
[111]
non in quel ch’ama, che poscia seconda;
[114]
così di grado in grado si procede.
[116]
in questa primavera sempiterna
[119]
con tre melode, che suonano in tree
[121]
In essa gerarcia son l’altre dee:
[135]
in questo ciel, di sé medesmo rise.
[137]
mortale in terra, non voglio ch’ammiri:
96. Paradiso • Canto XXIX
[16]
in sua etternità di tempo fore,
[18]
s’aperse in nuovi amor l’etterno amore.
[25]
E come in vetro, in ambra o in cristallo
[30]
sanza distinzïone in essordire.
[33]
nel mondo in che puro atto fu produtto;
[40]
ma questo vero è scritto in molti lati
[75]
equivocando in sì fatta lettura.
[105]
in pergamo si gridan quinci e quindi:
[121]
per cui tanta stoltezza in terra crebbe,
[131]
in numero, che mai non fu loquela
[137]
per tanti modi in essa si recepe,
[141]
diversamente in essa ferve e tepe.
[144]
speculi fatti s’ha in che si spezza,
[145]
uno manendo in sé come davanti».
97. Paradiso • Canto XXX
[9]
di vista in vista infino a la più bella.
[17]
fosse conchiuso tutto in una loda,
[25]
ché, come sole in viso che più trema,
[29]
in questa vita, infino a questa vista,
[44]
di paradiso, e l’una in quelli aspetti
[53]
accoglie in sé con sì fatta salute,
[61]
e vidi lume in forma di rivera
[74]
prima che tanta sete in te si sazi»:
[93]
la sembianza non süa in che disparve,
[94]
così mi si cambiaro in maggior feste
[102]
che solo in lui vedere ha la sua pace.
[103]
E’ si distende in circular figura,
[104]
in tanto che la sua circunferenza
[109]
E come clivo in acqua di suo imo
[113]
vidi specchiarsi in più di mille soglie
[115]
E se l’infimo grado in sé raccoglie
[138]
verrà in prima ch’ella sia disposta.
98. Paradiso • Canto XXXI
[1]
In forma dunque di candida rosa
[16]
Quando scendean nel fior, di banco in banco
[26]
frequente in gente antica e in novella,
[39]
e di Fiorenza in popol giusto e sano,
[54]
in nulla parte ancor fermato fiso;
[62]
di benigna letizia, in atto pio
[75]
qualunque in mare più giù s’abbandona,
[79]
«O donna in cui la mia speranza vige,
[81]
in inferno lasciar le tue vestige,
[88]
La tua magnificenza in me custodi,
[136]
e s’io avessi in dir tanta divizia
99. Paradiso • Canto XXXII
[13]
puoi tu veder così di soglia in soglia
[15]
vo per la rosa giù di foglia in foglia.
[16]
E dal settimo grado in giù, sì come
[20]
la fede in Cristo, queste sono il muro
[24]
quei che credettero in Cristo venturo;
[36]
e altri fin qua giù di giro in giro.
[40]
E sappi che dal grado in giù che fiede
[51]
in che ti stringon li pensier sottili.
[62]
in tanto amore e in tanto diletto,
[68]
ne la Scrittura santa in quei gemelli
[110]
quant’ esser puote in angelo e in alma,
[111]
tutta è in lui; e sì volem che sia,
100. Paradiso • Canto XXXIII
[19]
In te misericordia, in te pietate,
[20]
in te magnificenza, in te s’aduna
[21]
quantunque in creatura è di bontate.
[48]
l’ardor del desiderio in me finii.
[74]
e per sonare un poco in questi versi,
[86]
legato con amore in un volume,
[104]
tutto s’accoglie in lei, e fuor di quella
[113]
in me guardando, una sola parvenza,
[124]
O luce etterna che sola in te sidi,
[128]
pareva in te come lume reflesso,
[132]
per che ’l mio viso in lei tutto era messo.
[141]
da un fulgore in che sua voglia venne.
[176]
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