Concordanze nella Divina Commedia di Dante (beta)
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1. Inferno • Canto I
[13]
Ma poi ch’i’ fui al piè d’un colle giunto,
[19]
Allor fu la paura un poco queta,
[28]
Poi ch’èi posato un poco il corpo lasso,
[45]
la vista che m’apparve d’un leone.
2. Inferno • Canto II
[139]
Or va, ch’un sol volere è d’ambedue:
3. Inferno • Canto III
[28]
facevano un tumulto, il qual s’aggira
[71]
vidi genti a la riva d’un gran fiume;
[83]
un vecchio, bianco per antico pelo,
4. Inferno • Canto IV
[2]
un greve truono, sì ch’io mi riscossi
[53]
quando ci vidi venire un possente,
[68]
di qua dal sonno, quand’ io vidi un foco
[70]
Di lungi n’eravamo ancora un poco,
[106]
Venimmo al piè d’un nobile castello,
[108]
difeso intorno d’un bel fiumicello.
[115]
Traemmoci così da l’un de’ canti,
[130]
Poi ch’innalzai un poco più le ciglia,
5. Inferno • Canto V
[127]
Noi leggiavamo un giorno per diletto
[132]
ma solo un punto fu quel che ci vinse.
6. Inferno • Canto VI
[20]
de l’un de’ lati fanno a l’altro schermo;
[92]
guardommi un poco e poi chinò la testa:
[102]
toccando un poco la vita futura;
7. Inferno • Canto VII
[102]
per un fossato che da lei deriva.
8. Inferno • Canto VIII
[5]
e un’altra da lungi render cenno,
[17]
sotto ’l governo d’un sol galeoto,
[32]
dinanzi mi si fece un pien di fango,
[36]
Rispuose: «Vedi che son un che piango».
[65]
ma ne l’orecchie mi percosse un duolo,
[88]
Allor chiusero un poco il gran disdegno
9. Inferno • Canto IX
[27]
per trarne un spirto del cerchio di Giuda.
[37]
dove in un punto furon dritte ratto
[65]
un fracasso d’un suon, pien di spavento,
[67]
non altrimenti fatto che d’un vento
[80]
fuggir così dinanzi ad un ch’al passo
10. Inferno • Canto X
[1]
Ora sen va per un secreto calle,
[30]
temendo, un poco più al duca mio.
[41]
guardommi un poco, e poi, quasi sdegnoso,
[45]
ond’ ei levò le ciglia un poco in suso;
[53]
un’ombra, lungo questa, infino al mento:
[135]
per un sentier ch’a una valle fiede,
11. Inferno • Canto XI
[1]
In su l’estremità d’un’alta ripa
[6]
ci raccostammo, in dietro, ad un coperchio
[7]
d’un grand’ avello, ov’ io vidi una scritta
[11]
sì che s’ausi un poco in prima il senso
[94]
Ancora in dietro un poco ti rivolvi»,
12. Inferno • Canto XII
[52]
Io vidi un’ampia fossa in arco torta,
[61]
e l’un gridò da lungi: «A qual martiro
[93]
danne un de’ tuoi, a cui noi siamo a provo,
[118]
Mostrocci un’ombra da l’un canto sola,
13. Inferno • Canto XIII
[2]
quando noi ci mettemmo per un bosco
[31]
Allor porsi la mano un poco avante
[32]
e colsi un ramicel da un gran pruno;
[40]
Come d’un stizzo verde ch’arso sia
[41]
da l’un de’ capi, che da l’altro geme
[57]
perch’ ïo un poco a ragionar m’inveschi.
[79]
Un poco attese, e poi «Da ch’el si tace»,
[111]
quando noi fummo d’un romor sorpresi,
[123]
di sé e d’un cespuglio fece un groppo.
14. Inferno • Canto XIV
[28]
Sovra tutto ’l sabbion, d’un cader lento,
[68]
dicendo: «Quei fu l’un d’i sette regi
[77]
fuor de la selva un picciol fiumicello,
[94]
«In mezzo mar siede un paese guasto»,
[103]
Dentro dal monte sta dritto un gran veglio,
[131]
Flegetonta e Letè? ché de l’un taci,
15. Inferno • Canto XV
[1]
Ora cen porta l’un de’ duri margini;
[23]
fui conosciuto da un, che mi prese
[32]
se Brunetto Latino un poco teco
[108]
d’un peccato medesmo al mondo lerci.
16. Inferno • Canto XVI
[78]
guardar l’un l’altro com’ al ver si guata.
[88]
Un amen non saria possuto dirsi
17. Inferno • Canto XVII
[12]
e d’un serpente tutto l’altro fusto;
[29]
la nostra via un poco insino a quella
[60]
che d’un leone avea faccia e contegno.
[62]
vidine un’altra come sangue rossa,
[63]
mostrando un’oca bianca più che burro.
[64]
E un che d’una scrofa azzurra e grossa
[119]
far sotto noi un orribile scroscio,
18. Inferno • Canto XVIII
[5]
vaneggia un pozzo assai largo e profondo,
[31]
che da l’un lato tutti hanno la fronte
[64]
Così parlando il percosse un demonio
[102]
e fa di quello ad un altr’ arco spalle.
[116]
vidi un col capo sì di merda lordo,
[128]
mi disse, «il viso un poco più avante,
19. Inferno • Canto XIX
[15]
d’un largo tutti e ciascun era tondo.
[19]
l’un de li quali, ancor non è molt’ anni,
[20]
rupp’ io per un che dentro v’annegava:
[23]
d’un peccator li piedi e de le gambe
[83]
di ver’ ponente, un pastor sanza legge,
[133]
Indi un altro vallon mi fu scoperto.
20. Inferno • Canto XX
[25]
Certo io piangea, poggiato a un de’ rocchi
[57]
onde un poco mi piace che m’ascolte.
[61]
Suso in Italia bella giace un laco,
21. Inferno • Canto XXI
[29]
e vidi dietro a noi un diavol nero
[35]
carcava un peccator con ambo l’anche,
[38]
ecco un de li anzïan di Santa Zita!
[74]
traggasi avante l’un di voi che m’oda,
[77]
per ch’un si mosse—e li altri stetter fermi—
[101]
diceva l’un con l’altro, «in sul groppone?».
[111]
presso è un altro scoglio che via face.
22. Inferno • Canto XXII
[25]
E come a l’orlo de l’acqua d’un fosso
[49]
Mia madre a servo d’un segnor mi puose,
[50]
che m’avea generato d’un ribaldo,
[67]
poco è, da un che fu di là vicino.
[72]
sì che, stracciando, ne portò un lacerto.
[76]
Quand’ elli un poco rappaciati fuoro,
[100]
ma stieno i Malebranche un poco in cesso,
[103]
per un ch’io son, ne farò venir sette
[122]
fermò le piante a terra, e in un punto
23. Inferno • Canto XXIII
[2]
n’andavam l’un dinanzi e l’altro dopo,
[8]
che l’un con l’altro fa, se ben s’accoppia
[10]
E come l’un pensier de l’altro scoppia,
[11]
così nacque di quello un altro poi,
[30]
sì che d’intrambi un sol consiglio fei.
[45]
che l’un de’ lati a l’altra bolgia tura.
[76]
E un che ’ntese la parola tosca,
[100]
E l’un rispuose a me: «Le cappe rance
[106]
come suole esser tolto un uom solingo,
[111]
un, crucifisso in terra con tre pali.
[117]
porre un uom per lo popolo a’ martìri.
[134]
s’appressa un sasso che da la gran cerchia
[139]
Lo duca stette un poco a testa china;
[146]
turbato un poco d’ira nel sembiante;
24. Inferno • Canto XXIV
[28]
d’un ronchione, avvisava un’altra scheggia
[97]
Ed ecco a un ch’era da nostra proda,
[98]
s’avventò un serpente che ’l trafisse
25. Inferno • Canto XXV
[7]
e un’altra a le braccia, e rilegollo,
[9]
che non potea con esse dare un crollo.
[17]
e io vidi un centauro pien di rabbia
[23]
con l’ali aperte li giacea un draco;
[28]
Non va co’ suoi fratei per un cammino,
[42]
che l’un nomar un altro convenette,
[50]
e un serpente con sei piè si lancia
[63]
né l’un né l’altro già parea quel ch’era:
[65]
per lo papiro suso, un color bruno
[70]
Già eran li due capi un divenuti,
[83]
de li altri due, un serpentello acceso,
[86]
nostro alimento, a l’un di lor trafisse;
[92]
l’un per la piaga e l’altro per la bocca
[121]
l’un si levò e l’altro cadde giuso,
26. Inferno • Canto XXVI
[42]
e ogne fiamma un peccatore invola.
[44]
sì che s’io non avessi un ronchion preso,
[79]
«O voi che siete due dentro ad un foco,
[83]
non vi movete; ma l’un di voi dica
[92]
me più d’un anno là presso a Gaeta,
[101]
sol con un legno e con quella compagna
[103]
L’un lito e l’altro vidi infin la Spagna,
[137]
ché de la nova terra un turbo nacque
27. Inferno • Canto XXVII
[4]
quand’ un’altra, che dietro a lei venìa,
[6]
per un confuso suon che fuor n’uscia.
[113]
per me; ma un d’i neri cherubini
28. Inferno • Canto XXVIII
[23]
com’ io vidi un, così non si pertugia,
[37]
Un diavolo è qua dietro che n’accisma
[61]
Poi che l’un piè per girsene sospese,
[64]
Un altro, che forata avea la gola
[81]
per tradimento d’un tiranno fello.
[95]
d’un suo compagno e la bocca li aperse,
[103]
E un ch’avea l’una e l’altra man mozza,
[119]
un busto sanza capo andar sì come
29. Inferno • Canto XXIX
[20]
credo ch’un spirto del mio sangue pianga
[68]
l’un de l’altro giacea, e qual carpone
[86]
cominciò ’l duca mio a l’un di loro,
[92]
qui ambedue», rispuose l’un piangendo;
[94]
E ’l duca disse: «I’ son un che discendo
[110]
rispuose l’un, «mi fé mettere al foco;
30. Inferno • Canto XXX
[10]
prendendo l’un ch’avea nome Learco,
[11]
e rotollo e percosselo ad un sasso;
[49]
Io vidi un, fatto a guisa di lëuto,
[57]
l’un verso ’l mento e l’altro in sù rinverte.
[63]
e ora, lasso!, un gocciol d’acqua bramo.
[83]
ch’i’ potessi in cent’ anni andare un’oncia,
[87]
e men d’un mezzo di traverso non ci ha.
[100]
E l’un di lor, che si recò a noia
[103]
Quella sonò come fosse un tamburo;
[116]
disse Sinon; «e son qui per un fallo,
31. Inferno • Canto XXXI
[12]
ma io senti’ sonare un alto corno,
[15]
dirizzò li occhi miei tutti ad un loco.
[78]
pur un linguaggio nel mondo non s’usa.
[83]
vòlti a sinistra; e al trar d’un balestro
[135]
poi fece sì ch’un fascio era elli e io.
[137]
sotto ’l chinato, quando un nuvol vada
32. Inferno • Canto XXXII
[23]
e sotto i piedi un lago che per gelo
[52]
E un ch’avea perduti ambo li orecchi
[58]
D’un corpo usciro; e tutta la Caina
[62]
con esso un colpo per la man d’Artù;
[83]
sì ch’io esca d’un dubbio per costui;
[106]
quando un altro gridò: «Che hai tu, Bocca?
[126]
sì che l’un capo a l’altro era cappello;
33. Inferno • Canto XXXIII
[55]
Come un poco di raggio si fu messo
[78]
che furo a l’osso, come d’un can, forti.
[92]
ruvidamente un’altra gente fascia,
[100]
E avvegna che, sì come d’un callo,
[109]
E un de’ tristi de la fredda crosta
[114]
un poco, pria che ’l pianto si raggeli».
[131]
da un demonio, che poscia il governa
[146]
nel corpo suo, ed un suo prossimano
[155]
trovai di voi un tal, che per sua opra
34. Inferno • Canto XXXIV
[6]
par di lungi un molin che ’l vento gira,
[7]
veder mi parve un tal dificio allotta;
[30]
e più con un gigante io mi convegno,
[56]
un peccatore, a guisa di maciulla,
[85]
Poi uscì fuor per lo fóro d’un sasso
[102]
«a trarmi d’erro un poco mi favella:
[130]
d’un ruscelletto che quivi discende
[131]
per la buca d’un sasso, ch’elli ha roso,
[138]
che porta ’l ciel, per un pertugio tondo.
35. Purgatorio • Canto I
[29]
un poco me volgendo a l ’altro polo,
[31]
vidi presso di me un veglio solo,
[95]
d’un giunco schietto e che li lavi ’l viso,
36. Purgatorio • Canto II
[17]
un lume per lo mar venir sì ratto,
[19]
Dal qual com’ io un poco ebbi ritratto
[23]
un non sapeva che bianco, e di sotto
[24]
a poco a poco un altro a lui uscìo.
[41]
con un vasello snelletto e leggero,
[64]
Dianzi venimmo, innanzi a voi un poco,
[87]
che, per parlarmi, un poco s’arrestasse.
37. Purgatorio • Canto III
[69]
quanto un buon gittator trarria con mano,
[103]
E un di loro incominciò: «Chiunque
[108]
ma l’un de’ cigli un colpo avea diviso.
38. Purgatorio • Canto IV
[6]
ch’un’anima sovr’ altra in noi s’accenda.
[47]
additandomi un balzo poco in sùe
[70]
sì, ch’amendue hanno un solo orizzòn
[74]
da l’un, quando a colui da l’altro fianco,
[101]
e vedemmo a mancina un gran petrone,
[106]
E un di lor, che mi sembiava lasso,
[116]
che m’avacciava un poco ancor la lena,
[122]
mosser le labbra mie un poco a riso;
39. Purgatorio • Canto V
[18]
perché la foga l’un de l’altro insolla».
[23]
venivan genti innanzi a noi un poco,
[27]
mutar lor canto in un «oh!» lungo e roco;
[48]
venian gridando, «un poco il passo queta.
[85]
Poi disse un altro: «Deh, se quel disio
[95]
traversa un’acqua c’ha nome l’Archiano,
40. Purgatorio • Canto VI
[38]
perché foco d’amor compia in un punto
[58]
Ma vedi là un’anima che, posta
[75]
de la tua terra!»; e l’un l’altro abbracciava.
[83]
li vivi tuoi, e l’un l’altro si rode
[84]
di quei ch’un muro e una fossa serra.
[125]
son di tiranni, e un Marcel diventa
[141]
fecero al viver bene un picciol cenno
41. Purgatorio • Canto VII
[70]
Tra erto e piano era un sentiero schembo,
42. Purgatorio • Canto VIII
[31]
L’un poco sovra noi a star si venne,
[47]
e fui di sotto, e vidi un che mirava
[64]
L’uno a Virgilio e l’altro a un si volse
43. Purgatorio • Canto IX
[20]
un’aguglia nel ciel con penne d’oro,
[28]
Poi mi parea che, poi rotata un poco,
[75]
pur come un fesso che muro diparte,
[78]
e un portier ch’ancor non facea motto.
[116]
d’un color fora col suo vestimento;
44. Purgatorio • Canto X
[10]
«Qui si conviene usare un poco d’arte»,
[20]
di nostra via, restammo in su un piano
[24]
misurrebbe in tre volte un corpo umano;
[38]
quivi intagliato in un atto soave,
[46]
«Non tener pur ad un loco la mente»,
[52]
un’altra storia ne la roccia imposta;
[60]
faceva dir l’un ‘No’, l’altro ‘Sì, canta’.
[68]
d’un gran palazzo, Micòl ammirava
[71]
per avvisar da presso un’altra istoria,
45. Purgatorio • Canto XI
[41]
si va più corto; e se c’è più d’un varco,
[58]
Io fui latino e nato d’un gran Tosco:
[74]
e un di lor, non questi che parlava,
[100]
Non è il mondan romore altro ch’un fiato
[107]
spazio a l’etterno, ch’un muover di ciglia
46. Purgatorio • Canto XII
[27]
folgoreggiando scender, da l’un lato.
[48]
nel porta un carro, sanza ch’altri il cacci.
[79]
Vedi colà un angel che s’appresta
[123]
saranno, com’ è l’un, del tutto rasi,
47. Purgatorio • Canto XIII
[22]
Quanto di qua per un migliaio si conta,
[32]
per allungarsi, un’altra ‘I’ sono Oreste’
[49]
E poi che fummo un poco più avanti,
[59]
e l’un sofferia l’altro con la spalla,
[70]
ché a tutti un fil di ferro i cigli fóra
[100]
Tra l’altre vidi un’ombra ch’aspettava
48. Purgatorio • Canto XIV
[17]
un fiumicel che nasce in Falterona,
[100]
Quando in Bologna un Fabbro si ralligna?
[101]
quando in Faenza un Bernardin di Fosco,
49. Purgatorio • Canto XV
[36]
ad un scaleo vie men che li altri eretto».
[61]
Com’ esser puote ch’un ben, distributo
[87]
e vedere in un tempio più persone;
[94]
Indi m’apparve un’altra con quell’ acque
[107]
con pietre un giovinetto ancider, forte
[142]
Ed ecco a poco a poco un fummo farsi
50. Purgatorio • Canto XVI
[20]
una parola in tutte era e un modo,
[54]
dentro ad un dubbio, s’io non me ne spiego.
[63]
ché nel cielo uno, e un qua giù la pone».
[109]
L’un l’altro ha spento; ed è giunta la spada
[110]
col pasturale, e l’un con l’altro insieme
[112]
però che, giunti, l’un l’altro non teme:
51. Purgatorio • Canto XVII
[26]
un crucifisso, dispettoso e fero
[67]
senti’mi presso quasi un muover d’ala
[79]
E io attesi un poco, s’io udissi
[127]
Ciascun confusamente un bene apprende
52. Purgatorio • Canto XVIII
[78]
fatta com’ un secchion che tuttor arda;
[113]
e un di quelli spirti disse: «Vieni
[121]
E tale ha già l’un piè dentro la fossa,
53. Purgatorio • Canto XIX
[42]
che fa di sé un mezzo arco di ponte;
[93]
sosta un poco per me tua maggior cura.
[103]
Un mese e poco più prova’ io come
54. Purgatorio • Canto XX
[52]
Figliuol fu’ io d’un beccaio di Parigi:
[54]
tutti, fuor ch’un renduto in panni bigi,
[71]
che tragge un altro Carlo fuor di Francia,
[88]
Veggiolo un’altra volta esser deriso;
[128]
tremar lo monte; onde mi prese un gelo
[133]
Poi cominciò da tutte parti un grido
55. Purgatorio • Canto XXI
[10]
ci apparve un’ombra, e dietro a noi venìa,
[101]
visse Virgilio, assentirei un sole
[114]
un lampeggiar di riso dimostrommi?».
56. Purgatorio • Canto XXII
[3]
avendomi dal viso un colpo raso;
[26]
un poco a riso pria; poscia rispuose:
[131]
un alber che trovammo in mezza strada,
[137]
cadea de l’alta roccia un liquor chiaro
57. Purgatorio • Canto XXIII
[34]
Chi crederebbe che l’odor d’un pomo
[36]
e quel d’un’acqua, non sappiendo como?
[41]
volse a me li occhi un’ombra e guardò fiso;
58. Purgatorio • Canto XXIV
[27]
sì ch’io però non vidi un atto bruno.
[35]
più d’un che d’altro, fei a quel da Lucca,
[52]
E io a lui: «I’ mi son un che, quando
[104]
d’un altro pomo, e non molto lontani
[127]
Sì accostati a l’un d’i due vivagni
[139]
com’ io vidi un che dicea: «S’a voi piace
[148]
tal mi senti’ un vento dar per mezza
59. Purgatorio • Canto XXV
[23]
si consumò al consumar d’un stizzo,
[47]
l’un disposto a patire, e l’altro a fare
[74]
in sua sustanzia, e fassi un’alma sola,
60. Purgatorio • Canto XXVI
[25]
Sì mi parlava un d’essi; e io mi fora
[116]
col dito», e additò un spirto innanzi,
[130]
falli per me un dir d’un paternostro,
[136]
Io mi fei al mostrato innanzi un poco,
61. Purgatorio • Canto XXVII
[27]
non ti potrebbe far d’un capel calvo.
[35]
turbato un poco disse: «Or vedi, figlio:
[49]
Sì com’ fui dentro, in un bogliente vetro
[59]
sonò dentro a un lume che lì era,
[73]
ciascun di noi d’un grado fece letto;
62. Purgatorio • Canto XXVIII
[7]
Un’aura dolce, sanza mutamento
[25]
ed ecco più andar mi tolse un rio,
[136]
darotti un corollario ancor per grazia;
63. Purgatorio • Canto XXIX
[16]
Ed ecco un lustro sùbito trascorse
[34]
dinanzi a noi, tal quale un foco acceso,
[107]
un carro, in su due rote, trïunfale,
[108]
ch’al collo d’un grifon tirato venne.
[136]
L’un si mostrava alcun de’ famigliari
[143]
e di retro da tutti un vecchio solo
[152]
un tuon s’udì, e quelle genti degne
64. Purgatorio • Canto XXX
[10]
e un di loro, quasi da ciel messo,
65. Purgatorio • Canto XXXI
[14]
mi pinsero un tal «sì» fuor de la bocca,
[31]
Dopo la tratta d’un sospiro amaro,
66. Purgatorio • Canto XXXII
[9]
perch’ io udi’ da loro un «Troppo fiso!»;
[33]
temprava i passi un’angelica nota.
[71]
e dico ch’un splendor mi squarciò ’l velo
[72]
del sonno, e un chiamar: «Surgi: che fai?».
[131]
tr’ambo le ruote, e vidi uscirne un drago
[141]
che più tiene un sospir la bocca aperta.
[146]
ma le quattro un sol corno avean per fronte:
[152]
vidi di costa a lei dritto un gigante;
67. Purgatorio • Canto XXXIII
[43]
nel quale un cinquecento diece e cinque,
[54]
del viver ch’è un correre a la morte.
[69]
e ’l piacer loro un Piramo a la gelsa,
[109]
le sette donne al fin d’un’ombra smorta,
[117]
da un principio e sé da sé lontana?».
68. Paradiso • Canto I
[16]
Infino a qui l’un giogo di Parnaso
[63]
avesse il ciel d’un altro sole addorno.
[83]
di lor cagion m’accesero un disio
[96]
dentro ad un nuovo più fu’ inretito
[100]
Ond’ ella, appresso d’un pïo sospiro,
[137]
lo tuo salir, se non come d’un rivo
69. Paradiso • Canto II
[23]
e forse in tanto in quanto un quadrel posa
[77]
lo grasso e ’l magro un corpo, così questo
[86]
esser conviene un termine da onde
[98]
da te d’un modo, e l’altro, più rimosso,
[101]
ti stea un lume che i tre specchi accenda
[113]
si gira un corpo ne la cui virtute
70. Paradiso • Canto III
[67]
Con quelle altr’ ombre pria sorrise un poco;
[90]
del sommo ben d’un modo non vi piove.
[91]
Ma sì com’ elli avvien, s’un cibo sazia
[92]
e d’un altro rimane ancor la gola,
71. Paradiso • Canto IV
[2]
d’un modo, prima si morria di fame,
[3]
che liber’ omo l’un recasse ai denti;
[4]
sì si starebbe un agno intra due brame
[6]
sì si starebbe un cane intra due dame:
[8]
da li miei dubbi d’un modo sospinto,
[91]
Ma or ti s’attraversa un altro passo
[135]
d’un’altra verità che m’è oscura.
72. Paradiso • Canto V
[37]
convienti ancor sedere un poco a mensa,
[121]
Così da un di quelli spirti pii
74. Paradiso • Canto VII
[17]
e cominciò, raggiandomi d’un riso
[46]
Però d’un atto uscir cose diverse:
[53]
di pensiero in pensier dentro ad un nodo,
[90]
sanza passar per un di questi guadi:
75. Paradiso • Canto VIII
[31]
Indi si fece l’un più presso a noi
[35]
d’un giro e d’un girare e d’una sete,
[39]
non fia men dolce un poco di quïete».
[95]
mostrarti un vero, a quel che tu dimandi
[124]
per ch’un nasce Solone e altro Serse,
[129]
ma non distingue l’un da l’altro ostello.
[138]
un corollario voglio che t’ammanti.
76. Paradiso • Canto IX
[13]
Ed ecco un altro di quelli splendori
[28]
si leva un colle, e non surge molt’ alto,
[30]
che fece a la contrada un grande assalto.
[91]
Ad un occaso quasi e ad un orto
77. Paradiso • Canto X
[9]
dove l’un moto e l’altro si percuote;
[82]
E dentro a l’un senti’ cominciar: «Quando
78. Paradiso • Canto XI
[37]
L’un fu tutto serafico in ardore;
[40]
De l’un dirò, però che d’amendue
[41]
si dice l’un pregiando, qual ch’om prende,
[42]
perch’ ad un fine fur l’opere sue.
[50]
più sua rattezza, nacque al mondo un sole,
79. Paradiso • Canto XII
[5]
prima ch’un’altra di cerchio la chiuse,
[34]
Degno è che, dov’ è l’un, l’altro s’induca:
80. Paradiso • Canto XIII
[16]
e l’un ne l’altro aver li raggi suoi,
[68]
non sta d’un modo; e però sotto ’l segno
[70]
Ond’ elli avvien ch’un medesimo legno,
[102]
trïangol sì ch’un retto non avesse.
[117]
ne l’un così come ne l’altro passo;
[140]
per vedere un furare, altro offerere,
81. Paradiso • Canto XIV
[2]
movesi l’acqua in un ritondo vaso,
[12]
d’un altro vero andare a la radice.
[68]
nascere un lustro sopra quel che v’era,
[74]
cominciare a vedere, e fare un giro
82. Paradiso • Canto XV
[20]
a piè di quella croce corse un astro
[34]
ché dentro a li occhi suoi ardeva un riso
[57]
da l’un, se si conosce, il cinque e ’l sei;
[71]
pria ch’io parlassi, e arrisemi un cenno
[75]
d’un peso per ciascun di voi si fenno,
[128]
una Cianghella, un Lapo Salterello,
83. Paradiso • Canto XVI
[13]
onde Beatrice, ch’era un poco scevra,
85. Paradiso • Canto XVIII
[19]
Vincendo me col lume d’un sorriso,
[37]
Io vidi per la croce un lume tratto
[41]
vidi moversi un altro roteando,
[80]
poi, diventando l’un di questi segni,
[81]
un poco s’arrestavano e taciensi.
[107]
la testa e ’l collo d’un’aguglia vidi
[121]
sì ch’un’altra fïata omai s’adiri
86. Paradiso • Canto XIX
[19]
Così un sol calor di molte brage
[21]
usciva solo un suon di quella image.
[70]
ché tu dicevi: “Un uom nasce a la riva
[128]
segnata con un i la sua bontate,
[129]
quando ’l contrario segnerà un emme.
87. Paradiso • Canto XX
[19]
udir mi parve un mormorar di fiume
[129]
dinanzi al battezzar più d’un millesmo.
88. Paradiso • Canto XXI
[24]
contrapesando l’un con l’altro lato.
[109]
e fanno un gibbo che si chiama Catria,
[110]
di sotto al quale è consecrato un ermo,
[140]
e fero un grido di sì alto suono,
89. Paradiso • Canto XXII
[101]
con un sol cenno su per quella scala,
90. Paradiso • Canto XXIII
[29]
un sol che tutte quante l’accendea,
91. Paradiso • Canto XXIV
[20]
vid’ ïo uscire un foco sì felice,
[23]
si volse con un canto tanto divo,
[113]
risonò per le spere un ‘Dio laudamo’
92. Paradiso • Canto XXV
[13]
Indi si mosse un lume verso noi
[22]
così vid’ ïo l’un da l’altro grande
[80]
di quello incendio tremolava un lampo
[100]
Poscia tra esse un lume si schiarì
[101]
sì che, se ’l Cancro avesse un tal cristallo,
[102]
l’inverno avrebbe un mese d’un sol dì.
[119]
di vedere eclissar lo sole un poco,
[135]
tutti si posano al sonar d’un fischio.
93. Paradiso • Canto XXVI
[3]
uscì un spiro che mi fece attento,
[33]
altro non è ch’un lume di suo raggio,
[67]
Sì com’ io tacqui, un dolcissimo canto
[81]
d’un quarto lume ch’io vidi tra noi.
[90]
un disio di parlare ond’ ïo ardeva.
[97]
Talvolta un animal coverto broglia,
94. Paradiso • Canto XXVII
[4]
Ciò ch’io vedeva mi sembiava un riso
[87]
sotto i mie’ piedi un segno e più partito.
[112]
Luce e amor d’un cerchio lui comprende,
95. Paradiso • Canto XXVIII
[16]
un punto vidi che raggiava lume
[25]
distante intorno al punto un cerchio d’igne
[28]
e questo era d’un altro circumcinto,
[56]
e l’essemplare non vanno d’un modo,
96. Paradiso • Canto XXIX
[85]
Voi non andate giù per un sentiero
[97]
Un dice che la luna si ritorse
97. Paradiso • Canto XXX
[69]
e s’una intrava, un’altra n’uscia fori.
[144]
non anderà con lui per un cammino.
98. Paradiso • Canto XXXI
[27]
viso e amore avea tutto ad un segno.
[59]
credea veder Beatrice e vidi un sene
100. Paradiso • Canto XXXIII
[69]
ripresta un poco di quel che parevi,
[74]
e per sonare un poco in questi versi,
[86]
legato con amore in un volume,
[90]
che ciò ch’i’ dico è un semplice lume.
[94]
Un punto solo m’è maggior letargo
[107]
pur a quel ch’io ricordo, che d’un fante
[109]
Non perché più ch’un semplice sembiante
[118]
e l’un da l’altro come iri da iri
[141]
da un fulgore in che sua voglia venne.